1. L'INTESA


    Data: 14/09/2022, Categorie: Anale Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... nei periodi di astinenza, il desiderio mi rodeva dentro come un fuoco che non si spegne.
    
    Mia moglie non si scompose ... nelle notti successive, quando si poteva, volle sapere tutto, anche nei minimi particolari. In genere si stendeva al mio fianco e mi eccitava tenendomelo in mano: essendo su di giri parlavo con scioltezza e piacere, finché, in un modo o nell’altro, lei mi faceva eiaculare per la goduria e il coinvolgimento.
    
    Una sera che aveva lasciato la bambina dalla nonna, mi disse di prepararmi a una notte speciale e a vestirmi di conseguenza.
    
    Mi gettò sul divano degli indumenti intimi femminili, nuovi, comprati apposta della mia misura. Restai di stucco, anche per la freddezza con cui mi aveva appena trattato. Stavo per dire qualcosa, ma lei mi zittì.
    
    - Taci – disse – da adesso le cose cambiano, caro. Io sono la Padrona, tu il mio sottoposto ... Io decido, tu obbedisci; io sono libera, tu sei schiavo, anzi – disse – con un sorrisetto malizioso – Schiava e troia! –
    
    Si allontanò senza degnarmi di uno sguardo e aggiunse: - Preparati in fretta, sgualdrina! –
    
    Restai sul divano allibito, ma intanto, il subdolo meccanismo del piacere proibito s’impossessava di me ... non avrei saputo né voluto ribellarmi.
    
    E mentre mi vestivo da prostituta, un’eccitazione sordida s’impossessava di ogni mio poro.
    
    Il calore mi salì alle tempie, mentre cercavo di immaginare il mio destino.
    
    Quella notte Frida mi fece capire subito quanto duro e pesante, sarebbe stato il ...
    ... mio percorso e quanto terribile e perfida sarebbe stata lei, come mia aguzzina.
    
    Quando fui pronto, mi aspettavo in un modo o nell’altro di fare sesso con lei, invece mi stupì, mentre in camera indossava una tuta nera di latex.
    
    Senza nemmeno guardarmi mi porse un bicchiere e disse:
    
    - Vai in cucina a masturbarti e vieni nel bicchiere. Appena hai finito, torna qui. Col bicchiere, naturalmente! –
    
    Mi smontò e mi fece sentire ridicolo, in corsetto e reggicalze, con le scarpe col tacco nere, mi sentivo inutile e pieno di vergogna a girare da solo per casa in quello stato.
    
    In piedi, come un miserabile, vicino al tavolo della cucina, chiusi gli occhi e feci del mio meglio per eccitarmi con la fantasia.
    
    Riuscii a venire, comunque, e controvoglia mi recai da Frida con la sborra ancora calda in mano.
    
    Lei era seduta, con le gambe accavallate e aspettava ... io non sapevo nemmeno cosa dire, volevo sparire, tanto mi sentivo mortificato in quell’abbigliamento, che addosso a me sembrava volgare e ridicolo.
    
    Passata l’eccitazione, non ero che un uomo peloso con le calze nere e la mutandina di pizzo.
    
    Lei mi squadrò attentamente, mortificandomi ancora di più, poi disse lentamente:
    
    - Bevila tutta! –
    
    - Adesso? – dissi cercando di prendere tempo.
    
    - Sbrigati e taci schiavo! –
    
    Controvoglia alzai il bicchiere e lasciai che la sborra mi colasse lentamente in bocca.
    
    - Lecca il bicchiere! – capii perché lo aveva scelto largo.
    
    - Vedi, troia – disse Frida – ti ho ...
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