L'INTESA
Data: 14/09/2022,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Gay / Bisex
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
... bocca dietro di me.
Con la lingua raggiunse la radice del pene, sotto lo scroto, poi risalì e sempre con la lingua mi leccò tutto il sedere, senza curarsi del filo di cotone del perizoma nero. Intuii cosa volesse farmi e ne fui abbastanza terrorizzato ma, alla fine cosa potevo fare? Ero in balia di quell’uomo adulto e deciso: dovevo subire.
L’idea dell’umiliazione che mi attendeva mi scaricò adrenalina nella testa, facendomi trasalire. Abbandonarmi sul sedile in attesa del mio destino, era un piacere cui non avrei mai più saputo rinunciare. “Ecco, ci siamo!” pensai.
Lui si stava stendendo sopra di me; ora sentivo distintamente il bitorzolo del suo glande strisciarmi sulle calze di seta, fino a raggiungere lo spacco tra le mie natiche.
Puntellato sulle ginocchia, non mi pesava. Con la mano grossa e robusta, mi sollevò il bacino leggermente affinché m’inarcassi meglio, per favorire la penetrazione.
- Tieni questo così – m’ingiunse, spostando l’elastico verso l’esterno della chiappa destra; lo agganciai subito con le dita della mano, per liberare “il campo” da ogni ostacolo ...
Si schiarì la gola come se tossisse, invece si sputò tra le dita un certo quantitativo di saliva che adoperò per lubrificarmi il culo ... gli attimi che passavano erano ritmati dal battito del mio cuore, mentre aspettavo quella temuta ma desiderata, profanazione finale.
Ne ero certo, niente avrebbe potuto evitare che quella notte io venissi potentemente inculato: la vergogna per la ...
... mia cedevolezza a quel destino, era un ulteriore fuoco e rendeva quel momento estremo, indimenticabile.
A scuola, per strada, davanti a mia madre ... non sarei stato più lo stesso, avrei celato in cuore un segreto inenarrabile: ero stato inculato da mio zio sul sedile di una vecchia macchina, come una baldracca qualunque.
Più ci pensavo, più il piacere m’inebriava con una morsa crudele e dolorosa, bloccandomi il plesso solare, bucandomi la pancia.
Intanto lo zio si avvicinava al suo scopo, infatti, un istante dopo, s**ttai come una molla verso il davanti, divincolandomi ... il dolore della spaccatura era troppo violento per resistere.
Lo zio si ritirò un pochino.
- Buono, buono, vedi che ti passa subito - mi sussurrò all’orecchio – rilassati bene, respira. –
Così feci, il dolore lancinante era già sparito, restava solo una forma d’indolenzimento; mi massaggiai le natiche, ormai molli e arrendevoli per l’obbedienza totale che mi ero imposto.
L’uomo riprese il suo attacco. Decisi di aprirmi con le mani, per riceverlo meglio e per provare maggiore vergogna di me stesso.
- Uhmmm – emisi un singulto, quando la capocchia dello zio prese possesso del mio sfintere, allargandolo esageratamente e per sempre.
Contrariamente a quanto mi aspettassi, lo zio uscì nuovamente dal deretano e mi diede qualche minuto di tregua, massaggiandomi l’orifizio.
- Ecco – mi disse – ora sei pronto ragazzo mio, ti sei bagnato del tuo stesso umore. - Era vero, mi passai le dita ...