1. L'INTESA


    Data: 14/09/2022, Categorie: Anale Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... vestirti da femmina? –
    
    Il mondo mi precipitò addosso, capii tutto all’improvviso e capii che lo zio ci aveva visto l’estate precedente, durante le nostre bravate da adolescenti. Avrei voluto fuggire ... ma come ... e dove? Me ne restai in silenzio, rosso e turbato.
    
    - Non fartene un dramma – disse lo zio – non lo dico a tua madre! – spense accuratamente la cicca sotto la scarpa - Però, ti voglio vedere bene stasera, ok? – e così dicendo estrasse dal cruscotto della macchina una specie d’involtino scuro. Erano due calze autoreggenti, sicuramente nuove, ma senza confezione e una mutandina nera a perizoma.
    
    - Siediti dietro, fammi vedere come ti metti queste cose da femmina. –
    
    Ero confuso e pieno di vergogna, una lacrima di rabbia scese sulla mia guancia, rendendomi ancora più femmineo agli occhi di quell’uomo burbero e aggressivo.
    
    D’accordo, avevamo giocato a fare lo spogliarello, ma in fondo non era successo niente di grave.
    
    Un’altra emozione s’impadronì di me quella notte: la paura. Non capivo le sue intenzioni!
    
    Dovette leggermi nel pensiero, perché si affrettò a spostare il fucile nel cofano dell’auto.
    
    Allora montai dietro, con le portiere aperte, mi spogliai obbediente e iniziai a indossare le calze nere, velatissime, una dopo l’altra, con l’esperienza di chi quel gesto lo conosce a menadito.
    
    - Ora levati le mutande, ragazzo – disse lui, guardandomi alla luce delle due piccole lampade di cortesia. Rosso come un peperone, pregavo solo che quella ...
    ... notte indecente passasse in fretta.
    
    Il mio pene, già per natura non eccessivamente sviluppato, in quel frangente si era talmente ritirato, da essere comodamente contenuto nel piccolo triangolo di stoffa di quelle mutandine tipicamente femminili.
    
    - Ti vanno queste? – disse mentre mi porgeva un paio di scarpe femminili, molto fashion, con i tacchi alti e il cinturino alla caviglia.
    
    Sbuffai prendendo quelle scarpe da puttana, ma le indossai facilmente.
    
    - Scendi, ragazzo, fatti vedere ... – la voce dello zio non era burbera, al contrario, quando mi feci coraggio e scesi dalla macchina, mi accorsi che ammirava compiaciuto le mie forme. Si guardò intorno furtivo, poi accese una lampada portatile e m’illuminò, studiandomi dal petto in giù.
    
    Mi misi in bella mostra, sfidandolo: ero molto contrariato. Volevo lo capisse.
    
    Pensai che l’uomo, adesso, mi avrebbe beffeggiato e mortificato ... speravo solo non preparasse qualche brutto tiro, magari abbandonandomi lì, in quello stato ma le cose non andarono così ...
    
    Lo zio mi passava la luce su tutto il corpo, le calze che aveva scelto per umiliarmi erano di un modello un po’ retrò, però devo ammettere che mi stavano bene. Provai un lieve risentimento verso il mio cazzo; mi sarebbe piaciuto sfidare quel vecchio contadino con un’erezione potente, ma la paura e il freddo mi bloccavano.
    
    - Bravo, ti stai comportando bene! Proprio un bel ragazzo ... – poi aggiunse - è fresco, torna in macchina, è meglio! -
    
    Ora che mi ...
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