1. Alessandra e la gara delle Dee


    Data: 08/09/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Simara, Fonte: RaccontiMilu

    ... della serva perché continuasse la sua opera. Alessandra leccava i piedi della sua dominatrice con buona lena, passava la lingua con devozione soffermandosi da sola dove notava qualche alone di polvere e passando la lingua fra dito e dito quando la padrona si soffermava con la punta del piede sopra la sua bocca. Il cellulare di Roberta squillò ma non era vicino a lei stava quasi per ordinare alla schiava di andare a prenderglielo quando decise diversamente. Si alzò in piedi direttamente sulla faccia di Alessandra che rimase immobile per non farla cadere. Scese e andò a prendere il telefono sul tavolo. Rispose e cominciò a gironzolare scalza per la stanza. R: ‘Pronto?’ Sara: ‘Cia Roby, come va? Che fai?’ R: ‘Ma, niente di che’ mi sto guardando un film’ S: ‘Sei con Giuliano?’ R: ‘Uhm’ più o meno” S: ‘In che senso più’. Ah, ho capito!!! Sei con Silvana?’ R: ‘No’ con quella merda di Alessandra hehe credo che oggi si divertirà” S: ‘Uffa’ anche io voglio!!! Non &egrave giusto!!!’ R: ‘E va beh dai’ magari in settimana chiediamo a Giuliano se ci fa usare Silvana e ti sfoghi un poco pure tu ahahahah oppure” ‘ un lampo le pervase la mente ‘ ” oppure mi raggiungi e ti sfoghi oggi ihihihihih’ S: ‘Eh magari’ sono presa con le bombe per l’orale’ però se posso dirtelo fra un paio d’ore magari arrivo dopo cena e le porto il ‘dessert’ ahahahah’. Mentre la telefonata procedeva, Roberta, dopo aver camminato scalza per alcuni minuti, senza degnare Ale di nessuna attenzione, le montò con un ...
    ... piede sulla e calò l’altro coperto di polvere sulla sua bocca. Per quanto il respiro le mancasse, la serva prese a leccarle la pianta con tutta la devozione possibile succhiando di tanto in tanto la pelle per una pulizia più accurata. E mentre la Dea parlava con l’amica, l’inferiore, prossima al soffocamento, continuava a leccare ogni millimetro di pelle della pianta di quel piede tanto bramato da Giuliano e allo stesso tempo temuto da Alessandra. Dopo qualche minuto di conversazione sopra la serva, Roberta guardò distrattamente sotto di sé e vide che il volto della bestia aveva ormai assunto le sembianze di una melanzana in agosto. Per non rischiare di uccidere il suo ragazzo (ma solo per quello!) scese dalla gola e osservò gli ampi respiri grazie ai quali il volto della parodia umana cercava di riassumere un colore prossimo alla normalità e l’orma bianca che ricalcava la forma del suo piede sulla gola della merda umana che pian piano tornava di color roseo. Avrebbe tanto voluto colmare quella sete d’aria con una sonora scorreggia ma’ non le scappava e poi, dopo tutto era ancora al telefono. R: ‘Va beh, dai, se poi vuoi passare io sono qui da sola e Giuliano mi ha dato carta bianca” S: ‘Beh’ la cosa &egrave decisamente interessante! Vedo di sbrigarmi dai, potrei riuscire ad essere da te per le 9 ‘ 9:30. &egrave troppo tardi?’ R: ‘Ma figurati, magari porta tre pizze che mangiamo assieme’ S: ‘Tre?’ R: ‘Sì dai, anche le merde mangiano, no?’ E nel dirlo calò il piede sinistro sulla ...
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