1. La prima e l’ultima.


    Data: 06/09/2022, Categorie: Etero Autore: Ullallero, Fonte: Annunci69

    ... e un corpo bellissimo con dei fianchi affusolati e un bellissimo culo a mandolino.
    
    Lo slip decise di toglierselo dopo una qualche insistenza da parte mia ma quando ci riuscii non potei che tuffarmi sulla fica pelosa ma ordinata e cominciai a leccarla lungamente passandole la lingua dalla vagina al suo buchetto. La cosa la mandava fuori di testa, sbrodolava umori che bagnavano tutto il mio volto.
    
    Poi cominciai a scoparla senza sosta per lungo tempo e in tante posizioni fino a che arrivai sul punto di sborrare. Glielo dissi e lei forse anche per evitare che la mia crema finisse nella figa, si girò come una biscia, mi rovesciò sul divano pancia all’aria e se lo prese in bocca proprio nel momento in cui cominciai ad eruttare sborra. La bevve fino all’ultima goccia e poi mi guardò con i suoi occhioni da pecorella indifesa.
    
    Rimanemmo abbracciati per una buona mezz’ora. Ci coccolavamo e io la prendevo in giro dicendole “Hai capito la mia dottoressa commercialista?!?”
    
    Lei si scherniva dicendomi che era la prima volta che lo faceva con un suo cliente, che l’avevo portata sulla cattiva strada, che non avevo mantenuto la promessa di fare il bravo ma intanto sotto la coperta che avevamo usato per avvolgerci mi toccava il cazzo, me lo scappellava, si impiastricciava le dita dei rimasugli di sperma e di umori suoi che lo avevano avvolto.
    
    Il cazzo non ci mise molto a ...
    ... riprender consistenza e a indurirsi e lei, con il cazzo ancora barzotto, lo riprese in bocca e lo riportò a indurirsi totalmente.
    
    “C’è una cosa però che non hai fatto” mi disse.
    
    “Cosa?”
    
    “Non mi hai fatto il culo!”
    
    Non ci vidi più. La rovesciai a pecora sul divano, le sparsi della saliva sul buchetto, la leccai sempre a pecora dalla figa fino allo sfintere e poi le appoggiai la cappella.
    
    “Fai piano” mi disse “ho paura che è troppo grosso per me”.
    
    Cominciai lentamente a spingerlo dentro fermandomi continuamente e riprendendo la rincorsa verso le sue profondità. Dopo circa 2 minuti l’aveva tutto nel culo. A quel punto mi fermai più a lungo. Attesi che si rilassassero completamente i muscoli dello sfintere e poi fu lei a cominciare a muoversi facendomi capire che stava gradendo molto il modo con cui l’avevo infilzata. Cominciai a pomparla con sempre maggiore decisione, poi mi misi alla texana e presi a spingerglielo dentro e fuori.
    
    Gridava il suo godimento come una ossessa “Sono una puttana, la tua puttana, sfondami il culo, aaaahhhhh”
    
    Cominciò a squirtare sopra la coperta, le colava cremosa la fica che sditalinavo mentre la inculavo con veemenza.
    
    E alla fine le sborrai dentro riempiendole il culo.
    
    Morale: le donne sanno sempre quel che desiderano, non bisogna mai forzarle, sono loro a lasciarsi andare. E da parte maschile dobbiamo sempre rispettarle. 
«12»