1. Cose di famiglia 3


    Data: 10/08/2022, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Incesti Autore: LuckyPaola, Fonte: RaccontiMilu

    ... dentro di lei…
    
    Uno tsunami di piacere invase la mia bocca e un dolce urlo liberatorio riempì la cameretta…
    
    Trascorse solo qualche minuto in cui io mi rialzai e potei vedere mia figlia nella sua esuberante gioventù mentre si godeva gli ultimi spasmi del suo corpo.
    
    Poi,come se lei si fosse ricordata a l’improvviso di qualcosa di importante, si alzò seduta sulla scrivania, scese, e senza dire una parola ma fissandomi seria negli occhi mi spinse con forza verso il suo lettino dove caddi a sedere. Lei rimase seria ed io sorpresa e timorosa di aver sbagliato qualcosa nei suoi confronti. Mi dette un’altra leggera spinta facendomi sdraiare e sempre in silenzio venne a sdraiarsi accanto a me rimanendo di poco più in basso, posando il suo viso fra i miei seni.
    
    Prese un capezzolo fra le sue labbra e l’altro seno nel palmo di una mano. Baciò, leccò, succhiò quel capezzolo con ardore… strinse l’altro seno facendolo scivolare fino a stringere e afferrare il capezzolo fra le dita, strofinandolo fra indice e medio e torturandolo con il pollice…
    
    Feci il gesto di abbracciarla ma lei scostò le mie mani bruscamente… forse temendo che volessi allontanarla.
    
    Lei sapeva quanto fossero sensibili i miei seni e prese ad occuparsi di loro con bramosia, voglia, desiderio tanto da farmi impazzire fin da subito. Sentivo la sua lingua schiaffeggiare i miei capezzoli che avvertivo già esplodere, avvertivo le sue dita appena inumidite dalla saliva torturarmi con sapienza facendomi ...
    ... provare dolore, piacere, bramosia tutto in una sola volta , ciò che mi induceva a miagolare come una gatta in calore. Ogni volta che il mio corpo era sul punto di prepararsi ad un orgasmo, lei mordendomi con più forza o letteralmente tirando e scuotendo il mio seno tenendolo solo per un capezzolo distraeva la mia mente e fermava il processo. Non contenta abbassò la mano sul mio sesso e iniziò e strofinarne la vulva con decisione; solo una ruvida masturbazione esterna che assieme al trattamento ai seni mi trascinò in un turbine di piacere così intenso che quasi svenni.
    
    Il ventre in fiamme, un fiato ormai azzerato, il cuore in gola e quelle stilettate di dolore di quei morsi al seno, ai capezzoli, alle mammelle, che riuscivano ad impedire al mio corpo di liberarsi producevano nella mia testa uno stato fra estasi e tormento e mi rendevano cagna, vacca, troia davanti a mia figlia!
    
    Poi lei improvvisamente per qualche istante si fermò aspettando che io aprissi gli occhi…
    
    Lo feci: mi guardava, sorridente e soddisfatta del suo lavoro, con uno sguardo divertito vagamente sadico
    
    “Girati…” mi disse piano ma decisa a non permettermi replica.
    
    L’altra notte non le avevo concesso quasi nulla, decisi allora di abbandonarmi a lei…
    
    Mi misi bocconi sul letto. Le sue mani, subito, mi aprirono le gambe e dopo, con decisione, i glutei per farmi mettere in mostra ai suoi occhi il mio sfintere.
    
    Non opposi fisicamente resistenza ma ero in imbarazzo; le sue dita iniziarono un dolce e ...
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