1. ONDA


    Data: 26/07/2022, Categorie: Erotici Racconti, Poesia Racconti Erotici, Autore: Bollentispiriti, Fonte: RaccontiMilu

    S’incanta l’immagine mentre fumi la tua centesima sigaretta, con nonchalance, come non esistesse neanche tra le dita; eppure, intorno, grigie si stampano spirali di fumo.
    
    Brillano gli occhi tuoi, come sempre: un attimo d’incendio; la fiamma accesa accosti alla bocca che regge il tubicino di carta, ma già è esplosa nel mio petto squassato che rapido s’affanna.
    
    E tu aspiri il sapore del tabacco; inali il suo sublime aroma, lo trasformi, lo fai tuo e suo diventi; in unico afflato io vivo del tuo respiro, mi tange, si fa carne; nella mia carne t’avverto, palpito.
    
    Aspiri ancora, trattenendo il fiato, rigirando il sapore acre del tabacco bruciato, ed io mi consumo; arde la brace, come la tua sigaretta così io brucio, brucia il mio petto, brucia il cuore dolente che non s’arresta,
    
    non schianta, ma s’affretta in sostenuti aritmici battiti tachicardici; pulsano le tempie, si riversano i torrenti delle arterie che rombano nelle orecchie come cascate rubescenti che annientano l’udito; altri sensi, invece sono accesi
    
    e, turgidi, tendono il loro materico ingombro che dolce dà il senso del desiderio acuto che prende, assale e con la forza di barbarico impeto costringe al moto alternato, continuo, estenuante che strugge il tormentato percorso con l’unico sbocco
    
    che si profila dinanzi. Si torce la materia, freme sotto la sferza di mille stimoli; fonde, sottoposto a temperature di non ritorno; si oppone, tenta di non ridursi in cenere, mentre sfregano i tattili sensi che rapiscono i nostri omeotermici involucri. Non cedo,
    
    finché posso. Poi il freno s’allenta e provo l’ineffabile uzzolo che porta al trionfo; si abbatte l’onda su te, su me, mi sommerge, si stampa su di te e insieme smaniamo, cercandoci e trovandoci al limite infinito.
    
    Alla fine restiamo, incantati nel nostro sogno, mentre tu espelli quel fumo aspirato dalla cicca che ormai spenta s’annida [fra le tue dita.
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