1. La scogliera inaspettata - cap. 2


    Data: 26/07/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Educata_Mente, Fonte: Annunci69

    ... capelli e le stringo forte un capezzolo e le dico di non urlare: “Non urlare troietta. Non voglio che i vicini sentano tutto.” E così dicendo le do un colpo secco. Lei strozza un grido e mugola di piacere. Ho il cazzo ricoperto di liquido biancastro. Lo sfilo e lo struscio nuovamente sulla fessura e lei lasciando la presa dal cazzo di Luca si volta e mi dice: “Finisci di scoparmi e inondami il culo”. Non me lo faccio dire due volte. Riprendo a scoparla con forza e lei riprende a ciucciare l’uccello di Luca. Ma poco dopo Luca annuncia che è prossimo all’orgasmo. “Amore, sto per venire.” Lei dice qualcosa ma con la bocca invasa dal cazzo di Luca non si capisce. A quel punto Luca non resiste più.
    
    Le afferra la testa e sta sulle punte dei piedi con le gambe tese pronto a venire dentro la bocca di Mara. Lei ansima, geme e mugola. È in preda al godimento più estremo. Luca le inonda la bocca di sperma perché lei non riesce a trattenerlo tutto. Ma lo ingoia e inizia ad urlare un “si” di godimento ad ogni mio colpo. Mi dice “Amilcare sto per venire. Vienimi dentro voglio sentire i tuoi schizzi dentro me”. Luca si avvicina e le allarga le natiche. Gli umori e la ...
    ... posizione favoriscono quei “rumorini” che mi fanno uscire di testa definitivamente. “Mara ti sborro dentro! Sto godendoooo” e lei subito dopo “Anche ioooooooooo”.
    
    Mi stacco da lei e tenendola per la vita la faccio accasciare sul divanetto. Un bel rivolo di sperma le esce dalla figa e bagna i cuscini del divano. Continua a tremare per l’orgasmo. Ha come degli spasmi. Luca le accarezza la testa e io le accarezzo prima il culo e poi le sfioro il sesso. Lei mi dice tenendomi la mano: “No, ti prego, fermo!”. Dopo qualche minuto mi alzo e prendo tre bicchieri dal tavolo e la bottiglia che ormai non è più gelata. Porgo un bicchiere d’acqua a Mara e Luca e ne verso uno anche per me e mi lascio cadere nuovamente sul divanetto.
    
    Guardo il corpo di Mara che adesso si è sdraiata supina sul divano. Ha le gambe un po’ aperte, come se volesse far raffreddare la sua fighetta liscia e arrossata.
    
    La osservo con insistenza e vedo quanto sono gonfie le sue labbra e quanti umori ha prodotto. Sono colati sulla gamba, per terra, sul divanetto.
    
    Mi guarda e mi dice: “Grazie per la splendida giornata”.
    
    E io di rimando: “Vorrei regalarvi un’altra splendida giornata.” 
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