Le mie avventure: gang-bang con coppia - Racconti Erotici

Le mie avventure: gang-bang con coppia

... sborrata in bocca alla partner) ed i giochi d’acqua: con lei nella doccia per un assaggio di pissing, che quando ci sono le circostanze giuste gradisco per conoscere a fondo il sapore di una donna, e poi anche per insegnarle, con sua sorpresa, come usare il tubo della doccia per depurarsi il culetto, per un piacevole anal-shower finale su di me che ha dato gusto anche a lei, e che adesso ogni volta lei stessa propone di fare.

Sin dal primo incontro con Sylvie, lei e il marito Massimo mi hanno parlato delle gang-bang che organizzano varie volte durante la stagione estiva in una location con piscina in una località della Romagna.

Trovandomi molto bene con lei e avendola incontrata diverse volte, l’idea di partecipare a questo tipo di eventi e vederla alle prese con più uomini mi stuzzicava parecchio. In passato avevo già partecipato ad altre gang-bang nonché ad incontri a tre, quindi non mi sento affatto in imbarazzo se ci sono altre persone.

E così, quando appresi di questo nuovo evento in programma ad agosto 2019, combinando bene con un periodo di ferie ho colto l’occasione e ho dato subito la mia adesione, dopo aver parlato più volte con Massimo per i dettagli e la logistica.

La location è una casa di campagna appena fuori il centro abitato, facilmente raggiungibile a un paio di km. casello dell’A14. Il set è in un gazebo esterno, circondato da siepi, attrezzato con un ampio piano (tipo cassapanca) adibito a letto con materasso, cuscini e quant’altro necessario. ...

... Tale ambiente, rischiarato solo da una luce rossa e candele per creare l’atmosfera, si è rivelato subito piacevole e ben adatto “allo scopo”.

Arrivando per primo in anticipo verso le 21.00, mi hanno accolto amichevolmente Massimo e la sempre sorridente Sylvie, con i quali ho avuto modo di fare un ampio social-time iniziale ed anche cominciare “a scaldare” lei con baci approfonditi ed una prima esplorazione delle sue parti nobili, esposte all’aria sotto la succinta maglia traforata che portava.

Durante la conversazione, il buon Massimo (che poi rimase sempre fuori dai giochi) mi diceva che non è agevole organizzare questi eventi: trovare la location giusta, avere le conferme dei partecipanti e l’effettiva presenza (molti, anche perditempo, si dicono interessati ma pochi danno la certezza), cercare eventuali altre donne come co-protagoniste che siano disponibili e con la giusta attitudine per le gang (alle volte hanno provato alcune avventizie, ma proprio non ci sapevano fare).

Poi sono arrivati alla spicciolata gli altri partecipanti; in totale eravamo in quattro, tutte persone mature, tranquille, rispettose ed a modo: alcuni con esperienze di questo tipo ed altri no, chi più “dotato” chi meno, qualcuno un po’ più intimidito, qualcun’altro più “sciolto”. Comunque, poche parole tra di noi o solo discorsi generici, mantenendo ognuno la propria privacy.

Alle 21.45 dopo il quarto d’ora accademico, sono finalmente cominciati i “giochi senza frontiere”.

Si è partiti ...