1987 - Gianna... che storie!!!
Data: 17/07/2022,
Categorie:
Maturo
Anale
Prime Esperienze
Autore: PlutoTrieste, Fonte: xHamster
... farsi decisamente pressante.
- Così mi fa venire, Signora Gianna.- La avviso, dopo aver sopportato a denti stretti un risucchio da primato.
- E cosa ci sarebbe di male?- chiede lei, interrompendo il pompino solo per il tempo strettamente necessario.
Io appoggio la testa sul suo pube e stringo i denti. Voglio scoparmela, infilarglielo nel culo e solo dopo venirle in corpo... dove, è indifferente.
Ma lei ci da dentro senza ritegno alcuno ed ho il fondato sospetto che lo faccia apposta. Dice che sono giovane e quindi posso farne due di seguito senza problemi e soprattutto che il secondo round è migliore perché sono più rilassato.
Sarà vero, ma la sua figa, e soprattutto il suo culo, mi attirano a livello ormai morboso.
Sto cercando il giusto espediente per farla desistere quando vengo salvato dal “gong. Il telefono sul comodino si mette a squillare e per poco non fa venire un accidente a tutti e due.
- Cazzo!- Sbotta Gianna.- Chi cazzo rompe le balle proprio ora.-
Io rotolo da una parte con un sospiro di sollievo, mentre lei si gira sulla pancia e afferra la cornetta del telefono.
- Pronto?- dice, con voce decisamente scazzata.
Resta ad ascoltare l'interlocutore dall'altra parte del filo, poi alza gli occhi al cielo, allarga il braccio libero e tira una silenziosissima bestemmia da primato, mettendosi seduta con le spalle appoggiate alla testiera del letto
La guardo esterrefatto, lei mi guarda rassegnata. - E Tullio.- Sillaba in silenzio.
Mi ...
... mollo una manata sulla fronte e crollo di schiena sul letto.
- Certo che sono a casa, se no come rispondevo.- Dice lei nel frattempo.
- No, non faccio la spiritosa! Sei tu che fai domande cretine...-
- Si, cretine! Ho detto proprio cretine! Come vorresti che le chiamo? Mi telefoni a casa e quando rispondo mi chiedi se sono a casa... scusa, è una domanda cretina, Tullio.-
Ahia! Ho già capito, la festa è finita!
Mi estirpo dal letto e cerco la mia roba in giro per la camera.
Gianna mi guarda e, un po' a cenni e un po' sillabando muta, chiede cosa sto facendo.
- Vabbé, hai ragione tu, non è una domanda cretina, intendevi tutt'altro...- dice nel frattempo, rivolta al marito.
Io, usando lo stesso sistema, le rispondo: “visto che è al telefono con suo marito, me la svigno.”
- No, non faccio la furba, Tullio. Ora mi dici cosa volevi?- continua lei a parlare.
“Rimani, lo liquido in un paio di minuti.” sempre a gesti.
“Mi secca stare qui ad ascoltare! Non sono cazzi miei!” rispondo.
- Certo che puoi telefonare quando ti pare, Tullio.-
“Però quello è mio! Non me lo porti via adesso.” e indica il mio uccello, che ha perso giri ma non è del tutto assopito.
“Glielo conservo per la prossima volta!” le assicuro.
- Ma si, Tullio, è casa tua e comandi tu, chiama quando vuoi, anche di notte. Tanto... dove vuoi che vado... più che a fare la spesa...-
“Torna subito qui!” mi ingiunge, battendo la mano sul letto, proprio fra le sue gambe.
Io la ...