1. ESPERIMENTI


    Data: 04/07/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Autore: Dark_Ghost, Fonte: RaccontiMilu

    ... alle labbra del mio sesso. Le dischiuse, le sue mani a stringermi le cosce e la sua lingua a baciare insistentemente l’altra mia bocca. Quella che non parlava ma si esprimeva copiosamente. Le accarezzai il capo, vinsi ogni remora e mi aprii ancora di più, sollevando il bacino alla ricerca di quel piacere delicato, inspirato dalla sua lingua sapiente. Quando fui sull’orlo dell’orgasmo, lì lì per cadere nel precipizio del piacere, mi ritrassi. Lei sollevò il viso e il mio sguardo si impigliò nei suoi occhi acquamarina. Aveva le labbra umide di me. Mi sollevai e la baciai, gustando il mio sapore più intimo dalla sua bocca. Un brivido di vergogna, poi una scintilla di emozione. Volevo sperimentare ancora di più e un po’ volevo mostrare a Zick come si fa l’amore con una donna… anche se sei una donna, o forse, soprattutto. Scesi a baciare i capezzoli di Serena. Era una sensazione strana, sembrava sbagliata ma non lo era, più che altro era inusuale, per me. Lei sospirò e io le infilai una mano fra le cosce: era un lago. Quella cosa mi infiammò ancora più della sua lingua. Si era bagnata per me, era un po’ come farlo diventare duro a un uomo, no? Anzi, forse più difficile. Inorgoglita e curiosa mi avventurai sul suo ventre morbido, poi ripercorsi i bordi del tatuaggio con la punta della lingua, il cuore. Chissà come sarebbe stato leccare la passera di un’altra donna? Forse sarebbe stata la mia unica occasione di saperlo, non ero obbligata, ma avevo un alibi accettabile -almeno per ...
    ... i miei limiti personali- per farlo. La guardai di sfuggita, le mi sorrise, rassicurante. Un bacio sul Monte di Venere, solo depositato, come una promessa. Le morsicai delicatamente le piccole labbra. Lei si mosse, si distese e allargò le gambe in un movimento fluido scevro da ogni pudore. A quel punto le baciai il sesso rorido come fosse una bocca, solo che non c’era una lingua ad accogliere la mia, ma un clitoride turgido, dal sapore acidulo. Esitai e per un istante mi sentii persa in un mondo che, nonostante fossi donna, non conoscevo. Un mondo alieno. Serena mi accarezzò una spalla, sollevandosi leggermente, come per incitarmi a proseguire in modo gentile. Poi si riadagiò fra la seta. E la mia lingua tornò a parlare con il suo sesso, diventò tutto strano, immaginai perfino di essere un uomo, forse un alieno, forse Zick che leccava e fotteva il mio sesso con la lingua. Quando Serena gemette di piacere, aumentai il ritmo, non era poi così difficile, anzi, presa dall’entusiasmo le infilai dentro anche un dito e, incoraggiata dai suoi gemiti, ne aggiunsi un altro. Mi ritrovai a scoparla con le dita, mentre la guardavo in faccia; le mie labbra socchiuse intrise dei suoi umori. Quando sentii che stava godendo le incollai la bocca al clitoride. Succhiai un po’, poi mi spostai e leccai lei e anche le mie stesse dita. Il suo gemito lungo mi disse che me l’ero cavata bene e ne fui orgogliosa. Mi strusciai sul suo corpo morbido e la baciai. Restammo lì, distese una fra le braccia ...
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