1. Quando si dice il caso


    Data: 25/06/2022, Categorie: Etero Autore: Sasolone, Fonte: Annunci69

    ... poterglieli leccare e/o potervi versare sopra la mia sborra.
    
    Notai che aveva un tatuaggio sulla sua caviglia destra: una farfalla... e la mia fantasia volò immediatamente a quella mostrata da Belen Rodriguez al Festival e divenuta più che famosa. In un'altra occasione, vidi quella stessa caviglia impreziosita da una cavigliera d'oro con pendente: fu allora che mi venne in mente il messaggio che quel monile trasmetteva: l'avevo letto in un racconto pubblicato da un amico su A69 e stava a significare che la donna che l'indossava poteva esser avvicinata anche in presenza del marito, senza che sorgessero problemi.
    
    Anch'io ero iscritto in quel sito e, nel tentativo di ripercorrere quelle righe dove si parlava della cavigliera, fui colpito da alcune foto che ritraevano una donna particolarmente bella.
    
    Quel corpo, spesso discinto e conturbante, aveva un qualcosa di familiare; quelle labbra, spesso immortalate, mi suggerivano qualcosa, ma cosa?
    
    Poi... il flash! Un tatuaggio su una caviglia, raffigurante una bellissima farfalla e, ancora, poco oltre, una cavigliera d'oro con pendente, che impreziosiva un piedino che conoscevo fin troppo bene: quante fantasie avevo fatto su di esso e quante seghe mentali, immaginando di poterlo leccare, dito per dito, o poterlo irrorare del mio succo.
    
    Non v'erano dubbi: era lei... era Rita.
    
    Le inviai un messaggio, complimentandomi per la sua superba bellezza e lo firmai "l'ammiratore dei tuoi occhi", aggiungendovi due emoticon: una ...
    ... rosa ed un bacio.
    
    Non poteva non capire chi si nascondeva sotto il nick "sasolone"; nessuna sua foto le ritraeva gli occhi, quindi, chi se non me che glieli aveva decantati?
    
    Il giorno dopo, si fermò in officina; aveva le guance arrossate: per la vergogna o per l'emozione?
    
    Per darsi un contegno, prese a lodare il lavoro da me fatto sul suo motorino, ma io... con il volto atteggiato ad un sorriso sornione, premetti sul pulsante che avrebbe chiuso la serranda.
    
    Ella non si mostrò sorpresa di ciò che facevo, ma, appena fummo al riparo da occhi indiscreti, si abbandonò tra le mie braccia e ci baciammo come due amanti che, forse, avevano atteso anche troppo.
    
    Nel mio studiolo, c'era un divano; dopo averla denudata, ci fiondammo su di esso in un frenetico 69; la sua figa sembrava un lago, per quanto era bagnata dei suoi umori; in men che non si dica la prosciugai, inebriandomi del sapore ed odore che emanava. Questo nel mentre lei ingoiava il mio cazzo e se lo ciucciava quasi fosse un guistoso gelato. Io le titillavo il clitoride con la punta della lingua e lei mi sollecitava il frenulo con una perizia da invidia: sembrava che non avesse fatto altro in vita sua.
    
    Dopo esserci deliziati ad assaporare i nostri umori, la sovrastai ed ella spalancò le cosce per accogliermi dentro di sé. La pistonavo dolcemente e, nel mentre, la baciavo, allungando la lingua fino ai lobi delle orecchie e sotto le ascelle: ella aveva agganciato le sue cosce, attorno ai miei fianchi per far sì ...