1. Era il mese di giugno...accadono fatti nuovi


    Data: 31/05/2022, Categorie: Anale Masturbazione Gay / Bisex Autore: bucatino, Fonte: xHamster

    ... dopo un po girò ancora a destra, li c’era un parco pieno di eucalipti altissimi, con vialetti e parcheggi, dopo essersi inoltrato nel parco con l’auto si diresse verso un piccolo parcheggio deserto che si inoltrava tra gli alberi, la macchina si fermò felpata, lui spense i fari e il motore, si volse verso di me guardandomi nella penombra, eravamo in silenzio osservandoci reciprocamente.
    
    Dopo un tempo che a me era parso lunghissimo mi disse – Ti spogli tutto? Voglio dire ti denudi completamente?- risposi di si. – baci? – non l’ho mai fatto dissi.
    
    Ah! - fece contrariato.
    
    Tutte quelle domande per me insolite mi rendevano insicuro e mi innervosivano. Guardavo il suo viso affilato e severo, aveva il naso aquilino, le sue labbra sottili si mossero per pronunciare quello che mi sembrò un ordine – spogliati ! con tono che non ammetteva repliche.
    
    Accettando quell’imposizione, senza fare domande iniziai a spogliarmi, mi tolsi il maglioncino che avevo a tracolla, mi sbottonai la camicia, la tolsi, slacciai la cintura e abbassai la lampo dei jeans, mi sfilai i mocassini subito dopo i pantaloni, mi tolsi la canottiera e per ultimi gli slip
    
    Rimasi con le calze, lui fece – puoi togliere anche quelle? – annuii e le tolsi.
    
    Ero nudo, lui mi guardava senza parlare, il fatto di essere nudo e disponibile era un’emozione molto forte che mi procurava un’ erezione continua, l’attesa di subire un’iniziativa incognita mi turbava e la visione del mio corpo esposto e offerto per ...
    ... essere usato da uno sconosciuto mi eccitava al punto da provare piacere anche al solo essere guardato.
    
    Con voce calma e decisa mi chiese di voltarmi di mettermi in ginocchio con le gambe un poco aperte sul sedile appoggiando le mani allo schienale.
    
    Dopo avere obbedito restavo in quella posizione in attesa di qualche cosa ma non accadde niente, sentii invece la sua voce chiedermi di rivestirmi.
    
    Dopo essermi rivestito l’uomo mise in moto l’auto e in breve tornammo dove mi aveva fatto salire, nel salutarmi mi mise in mano una banconota dicendomi – Per il disturbo.
    
    Scesi dalla macchina un po’ confuso, non sapevo se accettare o restituire il danaro, ma nel frattempo la macchina era già ripartita, risolvendo così questo mio scrupolo.
    
    Mi misi in tasca i soldi, erano più di un paio di mesi di paghetta, ma restava che ero stato pagato come una puttana e questo in fin dei conti mi disturbava non poco, ero li per assecondare un’emozione, un bisogno di cui sentivo l’impellenza e che trovavo estremamente appagante, proprio per il modo sotterraneo assolutamente casuale e quindi imprevedibile con cui riuscivo a soddisfare questo piacere assolutamente perverso e nel contempo proprio per questo irresistibile, il fatto di essere stato pagato annullava questo percorso, mi faceva sentire come se si fosse trattato di un lavoro e per me questo distruggeva quella imprevedibilità e spontaneità che rappresentava una parte non trascurabile dell’attrazione che provavo per quel tipo di ...
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