1. Le mie esperienze bisex


    Data: 21/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Gay / Bisex Autoerotismo Autore: BsxPass, Fonte: RaccontiMilu

    ... Davide mi disse che una volta varcato il cancello della casa avrei dovuto parcheggiare lì lo scooter, spogliarmi, lasciare lì i vestiti e raggiungere la casa quindi completamente nudo. Era per fortuna già giugno inoltrato e quindi il caldo si faceva sentire, ma l’idea di fare una cosa del genere mi spaventava, ma a Davide disse che non interessava e se davvero volevo rivederlo dovevo accettare tutto senza domande. Troppo voglioso e comunque anche eccitato per questa nuova prospettiva non potei che accettare, ed il giorno stabilito mi recai alla casetta di campagna. Una volta arrivato trovai il cancello già aperto e, una volta entrato, seguendo gli ordini parcheggiai lo scooter lì vicino e mi liberai di tutti i vestiti, rimanendo così per la seconda volta in vita mia completamente nudo all’aperto. Terrorizzato che qualcuno potesse vedermi ma al tempo stesso visibilmente eccitato, coprii quel centinaio di metri che mi dividevano dalla casa in pochissimo tempo e con il cuore a duemila, ma una volta arrivato ai piedi di una scala che portava su di un terrazzo una voce imperiosa mi chiamò dall’alto, intimandomi di fermarmi; era Davide, che se ne stava seduto su una sedia in cima alla scala, vestito solo di un accappatoio verde slacciato, dal quale fuoriusciva il suo grosso cazzo già in tiro. Dopo alcuni secondi interminabili, durante i quali non staccò gli occhi da me, mi disse che da quel momento ero a sua disposizione e che se volevo uscire di lì con il culo ancora intatto ...
    ... avrei dovuto eseguire ogni sua richiesta. Mi intimò quindi di inginocchiarmi e di salire le scale a quattro zampe, cosa che ovviamente feci. Raggiunta la cima, senza alzarsi Davide mi prese per i capelli e mi portò la bocca sul suo cazzo, obbligandomi all’ennesimo pompino della mia vita. Come la volta scorsa era lui a guidare le danze, con affondi decisi che mi esploravano la gola: si stava praticamente scopando la mia bocca. Dopo minuti di questa eccitante tortura staccò la mia bocca dal suo cazzo e si alzò e, tenendo sempre ben salda la presa sui miei capelli, cominciò a muoversi sulla terrazza, obbligandomi a seguirlo a gattoni per almeno un minuto. Dopo essersi divertito così mi portò quindi nel centro della veranda, e fermatosi praticamente con il suo scroto sopra la mia testa, quasi a forza mi infilò in bocca i suoi coglioni, ordinandomi di ciucciarglieli insieme. La mia bocca ormai cominciava a soffrire di quel trattamento, ma Davide non intendeva minimamente a lasciar perdere, ma anzi ne approfittò per ribadire che ero suo, e che se non avessi finito quello che voleva mi avrebbe preso ed inculato lì all’aperto senza pietà. Spaventato dalla prospettiva allargai la mia bocca al massimo per ospitare i suoi coglioni, ma il peggio doveva ancora venire: estratte infatti le palle dalla mia bocca riprese in mano i miei capelli avvicinandosi a così ad una balaustra e portandosi dietro anche me. Sempre a quattro zampe mi intimò di fermarmi e, una volta liberatosi dall’accappatoio ...