1. Mia sorella


    Data: 21/05/2022, Categorie: Incesti Autore: Staff Millù, Fonte: RaccontiMilu

    Un giorno per una circostanza casuale, ci spostammo – io e mia sorella – nella nostra casa di città poiche‘ dovevamo partecipare ad un matrimonio di una nostra comune amica. Lei era fidanzata ufficialmente con un tizio che abitava nel nostro stesso palazzo. Io avevo circa 16 anni e mia sorella invece 2O. Capelli lunghi, mora, abbronzatissima dopo una intera stagione al mare, ben messa, falsa magra due tette maestose, contenute in una quarta abbondante. Timida, ma nello stesso tempo molto volitiva, esuberante e facile a farsi coinvolgere sul terreno ormonale, era da parecchi anni che giocavamo di nascosto, ci toccavamo e ci scambiavamo piacere reciproco anche se non si faceva deflorare. Il gioco lo comandava sempre lei che dettava i tempi di questo peccaminoso ma infantile gioco di passione, lei inoltre doveva soddisfare anche le esigenze del fidanzato che non stimava in nessuno modo, per la sua mancanza di personalità e anche goffaggine . Io, invece, ero ammirato da tutti, già prossimo al diploma , scuro come il carbone , atletico e longilineo, figuratevi che mia sorella era anche un po’ gelosa delle sue amiche che mi ammiccavano continuamente. Quella sera, avevamo tutta la casa a disposizione e dormimmo nel letto matrimoniale della stanza degli ospiti, io bramavo per potere assaporare i suoi umori ma non ci fu ragione, si limito’ a qualche bacio e qualche strusciamento, ci rimasi malissimo sapendo che difficilmente in seguito si potevano creare quelle stesse circostanze ...
    ... favorevoli. La mattina successiva era il giorno del matrimonio e io avevo perso le speranze perché lei si affaccendava a prepararsi e anche perché quel rompi del fidanzato la sollecitava in ogni modo. Rimasi a letto con tanta voglia ma col cuore in pace conscio che non avremmo combinato nulla. Dopo lo shampoo il mio compito era quello di asciugarle i lunghi capelli con il phon e assecondarla pazientemente . Finita la lunga operazione, mi rimisi nel lettone e ascoltai che al telefono liquidava il fidanzato, invitandolo a non farsi vedere poiché lei era occupata. Entro‘ nella stanza con solo le mutandine bianche e la cuffia in testa e si sdraiò accanto a me coprendosi con le lenzuola, la prima cosa che feci fu abbassare la serranda per evitare che filtrasse troppa luce; nel palazzo c’era un silenzio surreale perché la gente era ancora in vacanza e fu facile per tutti e due assopirsi nuovamente. Il successivo risveglio fu un’apoteosi, eravamo ancora in dormiveglia, accaldati e io non riuscivo ad immaginarmi quel ben di Dio che di lì a poco avrei assaporato. Lei come sempre faceva finta di dormire perché lasciava che fossi io a prendere l’iniziativa e poi spettava a lei accettare il gioco o rifiutarmi sdegnosamente. Questa circostanza di iniziale inferiorità mi metteva in forte soggezione ma nello stesso tempo mi faceva eccitare terribilmente, perché mi rendevo conto che ero inizialmente il suo servitore, anche se partito il gioco le posizioni spesso si ristabilivano ed ero io a ...
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