1. Caraibi


    Data: 20/05/2022, Categorie: Racconti 69, Cuckold Racconti Erotici, Etero Sesso di Gruppo Autore: DarkKnight83, Fonte: RaccontiMilu

    ... americana: Kumiko. Ha la madre giapponese. E’ qui da qualche giorno, ma dopodomani dovrà partire per il provino di non so che serie. Poi Julian Atherton, e’- -Julian Atherton l’attore?- Li interruppe Kara -Oh mio dio.- -Lui, Kara.- Commentò l’uomo con un sorriso -E’ un mio amico, come il signor Alexander Petrucci qui presente. Poi a San Juan recupereremo Joe S. e Long John.- Alexander inarcò le sopracciglia. -Ne prevedo delle belle.- Commentò a bassa voce.
    
    Al porto li attendeva un gommone da 24 piedi con due motori fuoribordo. -Il Sualiga &egrave alla fonda fuori dal porto.- Spiegò Gustavo lanciando ad un inserviente del porto le chiavi dell’Hummer e passando le borse di Alexander e Kara a un uomo nel gommone.
    
    In questo punto per la prima volta il racconto viene narrato dal punto di vista di Kara, che diventerà uno dei protagonisti principali
    
    Fin dal momento in cui era arrivato Gustavo, Kara si era sentita a disagio. Aveva pensato che la vacanza con Alexander sarebbe stata rilassante e divertente, ma più i due uomini parlavano più si sentiva come l’imbucata in una festa di amici. Erano tutti adulti, alcuni anche persone importanti, e lei era solo una studentessa di giurisprudenza in crisi di identità. Il gommone in un paio di minuti accostò ad un catamarano mastodontico, il più grande che avesse mai visto. -Dio mio, &egrave enorme!- Commentò spalancando gli occhi. -Trenta metri, otto cabine per accogliere fino a sedici ospiti.- Spiegò Gustavo aiutandola a salire a ...
    ... bordo. L’uomo le piaceva, aveva un modo di fare tra lo spaccone e il latin lover che la divertiva. Non era certamente bello, soprattutto con quel look, ma aveva un modo di fare che non poteva che renderlo simpatico. -Noi al massimo saremo nove, con tre membri d’equipaggio. Quindi avrai una cabina tutta per te.- I due scafi terminavano a poppa con le scalette da cui erano saliti a bordo. Risalendo le scalette ci si trovava in una zona coperta con un ampio tavolo dove poter mangiare in caso di bel tempo. A destra e a sinistra si trovavano le due scalette che conducevano alle cabine, quattro per ogni scafo. Proseguendo verso prua si aveva accesso all’ampio ponte dove si trovavano divanetti e materassini per prendere il sole. Per chi volesse provare il brivido di vedere scorrere l’acqua sotto di sé mentre si abbronzava, poco dopo l’albero iniziava un trampolino a rete che arrivava quasi fino agli scafi, su cui si potevano stendere ulteriori materassini. Leggermente rialzato a poppa si trovava il ponte di pilotaggio, da cui il timoniere aveva un’ampia visuale dell’orizzonte durante la navigazione. Entrando sotto coperta si trovava un ampio salone diviso in due e la cucina. Il primo ad accoglierli fu il comandante, un uomo basso (era alto a malapena come Kara) e magro, ma dall’aria dura degli uomini di mare. Aveva il corpo abbronzato ed il volto scavato dal vento e dal sole come chiunque aveva sempre vissuto navigando, e gli occhi azzurri gli davano un’aria affascinante. Gustavo ...
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