1. Sottomesse ai servi (parte 3)


    Data: 18/05/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    Subirono passivamente l’apposizione di un collare e, subito dopo, l’aggancio dei guinzagli, la cui altra estremità era tenuta in ciascuna mano di Matteo.
    
    Gesti fortissimi che delineavano e rafforzavano i poteri in gioco, ricordando alle “due parti” i rispettivi ruoli.
    
    Il click del moschettone risuonò fortissimo nella testa di tutti, completando quella linea di
    
    confine tra chi è dominante (ed i corrispondenti diritti) e chi, invece, sottomessa (ed i corrispondenti doveri).
    
    Due cagne, quello erano, due cagne al guinzaglio del Padrone, di quell’uomo che, in quel momento, non ricordavano nemmeno più che apriva loro le portiere tutti i giorni, prese solo dall’ansia di seguirlo senza scontentarlo, altrimenti quel frustino che si abbatteva sulle loro schiene per divertimento, sarebbe divenuto strumento di punizione con ben altra forza e frequenza.
    
    Quell’uomo adesso era il loro punto di riferimento, colui che aveva il potere ed il diritto di decidere di loro e per loro.
    
    Le ginocchia facevano male ma non pensarono nemmeno un istante di fermarsi o
    
    lamentarsi, sollecitate dai colpi sulle loro schiene, attente a conservare compostezza nella postura.
    
    Il Padrone pretendeva non solo la velocità desiderata ma anche e soprattutto l’eleganza del gesto, anch’essa fonte di piacere ed eccitazione.
    
    Altra e più forte umiliazione venne provata quando, arrivate davanti alla domestica-Padrona comodamente seduta, dovettero chinarsi a terra per baciarle i piedi.
    
    Ci fu un ...
    ... attimo di resistenza vinta dal frustino sulle natiche.
    
    Non avevano modo o tempo per accorgersi che l’umiliazione aveva già prodotto risultati facendo bagnare le fighe.
    
    Se ne accorse Matteo che, chinatosi per passare la mano, le trovò umide. Le due donne non pensavano si stesse riferendo a loro quando lo sentirono dire che “queste cagne sono già eccitate”.
    
    Umiliazione per umiliazione.
    
    L’una, quella che divertiva ed eccitava le due donne nel sentirsi “padrone” della servitù, la seconda quella che eccitava le due donne nel “servire la servitù”.
    
    Ma anche quella di Matteo e Luisa, i quali sapevano che ogni giorno il comportamento della signora caricava piccoli e continui pesi sul piatto di quella bilancia che costituiva il loro rapporto, sino a quando il “piatto della servitù”, troppo colmo e giunto al termine della corsa, abbisognasse di contrappeso per essere riportato in alto.
    
    Quelle serate avevano lo scopo di spostare i piatti della bilancia e portare quello dei domestici dal punto più basso a quello più alto.
    
    Era una questione di tempi, e parti in gioco.
    
    Era una partita, nella quale i giocatori avevano le loro mosse. Più concentrate nel tempo quelle dei domestici, più dilatate quelle delle signore.
    
    Vi era un ulteriore giocatore: Ettore, il compagno “Padrone” di Simona, che, in quel caso, fungeva da “arbitro” e decideva quando fosse giunto il momento per riequilibrare la bilancia, traendo anch’egli il proprio piacere nel poter disporre a piacimento ...
«123»