1. Chi di ipnosi ferisce…


    Data: 18/05/2022, Categorie: Cuckold Incesti Sesso di Gruppo Autore: Palco, Fonte: RaccontiMilu

    ... il tuo cellulare’ -S..sì, Ingrid, grazie. -Tutto ok? Gianni ti vedo strano’ -Tutto ok, Ingrid. Grazie ancora. Adesso vado a casa. Andai avanti con la registrazione ed in effetti non c’era più nulla di strano se non la solita routine di Ingrid. Ma cosa era successo? Cazzo, perché Ingrid si era prestata a quel gioco di merda? E poi vestita o meglio svestita in quel modo’ Ma cosa da non trascurare: PERCHE’, CAZZO, NON MI AVEVA DETTO NULLA??? Inutile dirvi che quella sera non chiusi occhio tormentato da mille pensieri e domande: Adesso la sveglio e deve darmi una spiegazione’ No, aspetto domani, magari me lo dice lei’ Cazzo domani spacco la faccia a quel cretino’ Poi mi tornavano in mente le immagini: lei con quel corpo bellissimo che ondeggiava mentre faceva la cagnolina’ o la cagna? Mi ritorna duro ma faccio una doccia abbastanza fredda e poi vado al lavoro, dopo aver dato un’occhiata ancora a quel corpo meraviglioso di Ingrid che era in una posa che se continuavo a guardarla sarei venuto senza toccarmi. La svolta Durante il tragitto pensavo a tante cose, ero confuso, pensavo di affrontare Gianni in malo modo, magari tornare indietro e chiedere spiegazioni ad Ingrid’ Ripensai a quelle immagini dove lei faceva la cagnolina e la vestaglina spesso lasciava intravedere il suo bel culo senza mutande, i seni’ Gianni che la guardava e sicuramente si sarà eccitato tantissimo’ Non volevo accettarlo ma forse avrei voluto vedere altro. &egrave assurdo quello che mi veniva in mente: ...
    ... vederla eccitare ancor di più Gianni, magari mi sarebbe piaciuto se si fossero spinti olt’ No, non &egrave possibile: cosa mi stava succedendo? Con questi pensieri arrivai in ufficio: Gianni era già lì. Non so se coglievo io un senso d’imbarazzo perché non ero sereno o forse lo era per davvero. Intanto lo guardavo e lo immaginavo che toccasse Ingrid’ Era una sensazione mista tra gelosia e folle eccitamento. Forse proprio in virtù di un arrapamento ‘nuovo’, di questo moto che mi scombussolava che d’istinto chiesi a Gianni: -Mi faresti una grande cortesia? -Certo. Se posso, sicuramente – Sapevo che Gianni si sarebbe messo a disposizione. -Credo di aver lasciato la cartella ‘De Biase’ sul tavolo della cucina, o magari sul tavolino del salotto, mi faresti la cortesia di andare a casa e cercarla? Nel frattempo, se mi dici che vai avverto Ingrid. -Certo! Nella mia mente cominciarono a farsi strada pensieri ed eccitazioni strane’ Non volevo ragionarci su, sapevo che forse non avrei avuto il coraggio di continuare, per questo andavo avanti senza pensare ma nel mio inconscio sapevo bene cosa mi auguravo e credo lo immaginiate anche voi a questo punto: che Gianni avesse continuato ad approfittare della ‘parolina magica’. Se così fosse stato stavolta avrei potuto guardare in diretta dal notebook, azionare le telecamere a mio piacimento’ -Ok, Gianni. Allora prendiamoci il caff&egrave che nel frattempo avverto Ingrid così poi vai. Ci prendemmo il caff&egrave poi chiamai casa. -Ingrid? Tesoro, ...
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