Zelante apprensione
Data: 29/04/2022,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... che l’itinerario fu davvero breve.
“Che spettacolo che siete. Ben arrivate nella mia personale e riservata dimora, mie adorabili, attraenti e uniche figliole” – accennò lui in maniera esultante e festosa accogliendoci, mentre baciava prima una e poi l’altra.
Durante l’ora del pasto io non badavo né pensavo ad altro, se non a quello che sarebbe successo in seguito. Io avvertivo fortemente e spiccatamente il desiderio di quella donna diventare più energico e febbrile che mai, giacché pareva come se ambedue stessimo osservando diligentemente e zelantemente un cronometro che scandisce il tempo, giacché consumammo frettolosamente il cibo, come se volessimo a tutti i costi accelerare il momento che sognavamo da qualche tempo rimasto indietro, perciò in un attimo iniziammo a sfregarci simultaneamente intrecciando con opulenza le nostre lingue, nel momento in cui i nostri corpi leggevano rapidamente incontinenti e lussuriosi l’attimo esatto per poter sfogare tutto quel gradimento reciproco per lungo tempo trattenuto e non ancora appieno espresso né manifestato apertamente, però nel bel mezzo della nostra radicale e individuale frenesia dei sensi c’eravamo totalmente dimenticate di lui, visto che a quel punto a seguito della prolungata attesa argutamente e ironicamente esclamò:
“Bambine mie adorabili e graziose, vi siete per caso scordate del tutto di me?”.
Lui sennonché s’aggregò assieme a noi accompagnandoci e associandosi con un bacio duraturo, mentre io sentivo ...
... distintamente le sue dita insinuarsi intrufolandosi raffinatamente tra le mie gambe, alla fine ci ritrovammo con gusto distesi tutti e tre sopra il letto. Noi eravamo in preda a un risucchio, a un vortice d’esaltazione e di trasporto tale, che io sentivo accuratamente e coscienziosamente crescere dentro di me, mentre nella mia mente continuavo a pensare adesso ti voglio mia. In quell’occasione io la spogliai adagio, guardando flemmaticamente il rossore delle sue guance comparire, mentre lei s’abbandonò totalmente al tocco assennato e oculato delle mie mani, nel frattempo sentivo nitidamente lui che frugava limpidamente con precisione la mia fica già colma di fluidi:
“Su dai, non resisto più, leccami, perché schiatto dalla voglia” – replicò lei già infervorata e stimolata più che mai non contenendosi più.
Quel comando, quella specie d’inattesa, d’incalcolata, di quantificata e di supplichevole direttiva, fu per me invero come una tremenda e vorticosa scossa, che bruscamente e fatalmente t’invadeva in maniera convulsa e irrefrenabile, giacché quell’insperato ordine m’aveva agguantato pienamente il cervello scompigliandomi interamente, e mentre le mie dita s’introducevano delicatamente nella sua pelosissima fica bagnata, la lingua batteva gentilmente sul quel saporito e sugoso clitoride facendolo sussultare:
“Martina, quanto sei competente e virtuosa, sì, dai ancora, non fermarti, sei un genuino e un puro portento” – frusciava lei in un gemito piuttosto appassionato e ...