1. Mentre i figli dormono


    Data: 20/04/2022, Categorie: Tradimenti Autore: Mister Pink, Fonte: EroticiRacconti

    PROLOGO
    
    La proposta gliel’aveva fatta già al primo incontro, tra una leccata e l’altra a quel cazzo che le era piaciuto subito. Accucciata sul sedile anteriore dell’auto, il culo contro il finestrino, la saliva che adornava l’asta, lo aveva guardato fisso negli occhi con quella faccia spesso da prendere a sberle incorniciata da occhialini che la facevano tanto assomigliare alla professoressa porca che ti saresti voluto scopare al liceo, e gli aveva detto a bruciapelo: “Voglio che tu venga a dormire una notte a casa mia”. La risposta era arrivata accompagnata da una risata: “Certo, così poi tuo marito, i tuoi figli, o tutti e quattro assieme ci ammazzano entrambi”. Ma Eva non aveva desistito: “Ho detto che dormirai a casa mia, nel mio letto. Diventerà il nostro letto”. E si era ributtata sul cazzo, facendoselo sprofondare fino in gola.
    
    La notte fu squarciata dai fari di una macchina che aveva imboccato quella strada di campagna che portava a casa sua. Nell’auto di lui protetta dagli sguardi dagli alberi e da una staccionata, Eva aveva rialzato per un attimo la testa. “Quello è mio figlio che torna a casa”. E poi, alzando ancora un po’ la voce. “Ciao amore, la mamma torna subito, finisco di fare un pompino e poi vengo, non ti preoccupare”. E si era tuffata ancora una volta sul cazzo, accelerando il ritmo. Pochi istanti dopo, per la seconda volta in pochi minuti, lui era venuto ancora.
    
    LA NOTTE
    
    “Sei proprio sicura?” lui le chiese per l’ennesima volta. “Sicurissima. ...
    ... Ti aspetto” la risposta definitiva. Era quasi mezzanotte quando lui parcheggiò nel centro del paese, davanti alla scuola dove al mattino dopo Eva, come una brava mamma, avrebbe accompagnato i figli a scuola. “Chissà quante insospettabili come lei incroci ogni giorni mentre cammini per la strada, fai la coda in un negozio, o incontri in un ufficio. Donne sulla cui fedeltà non avresti sospetti e che invece quando l’occasione si presenta…” pensò lui alzando gli occhi verso la luna quasi piena. Pochi minuti dopo una macchina si fermò accanto alla sua. Il tragitto fino a casa fu breve. “Aspetta, devo pisciare, visto che non potrò farlo dopo” la fece fermare lungo un campo. Poco dopo parcheggiavano la macchina nel portico davanti a casa. “Un attimo che vado a controllare che siano tutti a letto” Eva si raccomandò scivolando fuori dalla macchina. Passarono un paio di minuti poi, facendo slalom tra i due cani tenuti a bada dalla loro padrona, entrò in quella casa che gli aveva raccontato tante volte nei suoi racconti e che finalmente diventava reale: la cucina con la stufa, il salotto con quel gran tavolo dove lui aveva promesso che l’avrebbe scopata, le scale che portavano al piano di sopra dove c’erano le camere.
    
    “Sshhh mi raccomando”. Salì con il cuore in gola, la mano in quella di lei che al buio lo guidava. Sul piccolo corridoio del primo piano si aprivano 5 porte, la stanza da letto di Eva, quelle dei tre figli, il bagno. Come due ladri si intrufolarono nella camera, pochi ...
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