1. LA FATA DI FERRO


    Data: 15/04/2022, Categorie: Anale Sesso di Gruppo Lesbo Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... piacere.
    
    Desiderava l’orgasmo per ore, mentre le sue guance avvampavano e i suoi seni sudavano.
    
    La voleva!
    
    Voleva sfogare sul suo corpo quell’infinito desiderio …
    
    Il primo giorno che Nicòle disertò le lezioni, Flora respirò e dopo settimane di stress riprese il controllo sulla sua vita e sulla sua casa.
    
    Era una piccola despota ... piccola canaglia … la sua principessa.
    
    Il secondo giorno si immalinconì. Le mancava. Voleva essere tiranneggiata ancora da quella impertinente spiona … le mancavano i suoi occhioni che le fissavano le cosce.
    
    E si che Nicòle aveva davvero esagerato … farsi trovare nuda nel bagno con passerina ancora bagnata di orina. Per poco non le aveva ancora ordinato di asciugarle la figa … con la bocca... con la lingua.
    
    Ahhhh … che delizia, pensava: ma niente! Doveva comportarsi da donna una adulta e responsabile.
    
    Doveva resistere!
    
    Quella sera chiamò un suo amico, per dare sfogo al vulcano della sua libidine.
    
    Ma l'uomo era già impegnato. Il fatto che lui non potesse raggiungerla, la rese ancora più furiosa.
    
    Si masturbò meccanicamente sul suo letto, ma il piacere la rese ancora più eccitata ed incapace di vincere il desiderio di Nicòle.
    
    La sera del terzo giorno la fece finita … telefonò.
    
    - Ero certa che ti avesse avvisato – diceva Franca, perplessa – i giovani di oggi non hanno più nessun rispetto! -
    
    - No, lasciala stare, sono ragazzi, magari qui da me si annoia … purtroppo non ho vicini con ragazzi della sua età. La ...
    ... capisco … poverina! – la giustificò Flora.
    
    - Aspetta adesso te la chiamo, vediamo come si sente … - poi Flora trepidante e impacciata udì le voci lontane di Nicòle e della madre:
    
    - Ma che ti salta in mente? Perché non hai avvertito Flora che stavi male? – diceva la madre alla figlia e questa di rimando – Uffa, ma io non stavo bene, pensavo che glielo avessi detto tu … -
    
    E la mamma – Sei una gran maleducata … adesso vai al telefono e scusati … - seguirono altre parole che non fu in grado di sentire.
    
    Dopo poco arrivò Nicòle alla cornetta: - Scusa! – esordì.
    
    - E di cosa, tesoro mio, mi dispiace se sei stata poco bene … - disse raggiante Flora – ma adesso come stai? –
    
    - Sto bene – continuò laconica Nicòle. Poi si sentì confabulare … - dice mamma, se non disturbo, posso continuare a venire da te? –
    
    Flora non seppe dissimulare la gioia che le procurarono quelle poche parole, così con la voce rotta dalla trepidazione disse: - Lo sai, Nicòle, ormai questa è casa tua … devi decidere tu, se vuoi … vedermi, ancora. –
    
    - Si. Voglio venirci ancora … - disse la giovane.
    
    Il giorno dopo, quando entrò nella casa, un profumo fragrante di torta di mele e cannella la pervase.
    
    Flora le venne incontro e si abbracciarono senza parlare.
    
    Da allora però, la donna non si sedette più sul puff, ma sul divano … di fianco a Nicòle.
    
    Ormai il ghiaccio era rotto e la Fata di Ferro non teneva più stretti per se i suoi segreti.
    
    Anzi, burrosa e languida, aveva deciso si darsi ...
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