1. LA FATA DI FERRO


    Data: 15/04/2022, Categorie: Anale Sesso di Gruppo Lesbo Autore: giessestory, Fonte: xHamster

    ... cazzo distribuito tra le due beltà.
    
    Non aveva mai fatto sesso con due donne e cominciò a capire quanto sublime fosse stata l’offerta di Flora.
    
    Essere conteso tra due stupende creature, oltre alla sensualità del rapporto, sprigionava tutta una serie di sensazioni uniche, delicate e rare.
    
    Intanto, Flora restituì il cazzo alla bocca di Nicòle e, abbassandosi di qualche centimetro, prese in bocca le palle: le strinse e le succhiò fino alle soglie del dolore, facendo sussultare il ragazzo, incastrato sul divano in balia di quelle due bocche assetate e vogliose.
    
    Le donne si ritrovarono poi col cazzo tra le labbra di entrambe. Quale occasione migliore per carezzare con la lingua il glande e allo stesso tempo baciarsi con passione.
    
    Goccioline di smegma fuoriuscivano dal prepuzio di Marco, eccitato oltre misura, e le femmine prontamente se ne impadronivano passandoselo tra le lingue infuocate.
    
    Ormai era una gara a chi delle due prendesse il cazzo del giovane più profondamente in bocca, a chi lo facesse sussultare di più con succhiate e leccate.
    
    I suoni che provenivano dalle due bocche erano umidi, i sospiri affannosi per lo sforzo di ingurgitare il pene fino all’estremità.
    
    Le mani delle donne viaggiavano sul corpo seminudo di Marco, cercandogli ogni parte per prodigarsi in carezze eccitate. Gli toccavano i capezzoli, il collo e le orecchie … Flora, più navigata, gli cercò l’ano e con il dito puntuto lo penetrò, facendogli male.
    
    Ma l’effetto voluto fu lo ...
    ... stesso. Marco si inarcò verso l’alto e chiavò il membro ancora più profondamente in bocca a Nicòle, che indietreggiò senza mollarlo.
    
    Guardare la scena era da svenire per il ragazzo. Le due bocche erano diverse, le vedeva e le sentiva. Le labbra di Flora erano grosse e carnose, quelle della ragazza sottili e delicate, anche il pompaggio era diverso nell’essenza … così come era diverso il ben di dio che si offriva alle mani di Marco, mentre languido carezzava quei due corpi stupendi.
    
    Le ragazze non erano spogliate, ma discinte, e lui trovava facile, rinvenire le tette così diverse tra loro, le natiche, i fianchi, fino a spingersi nell’intimità delle loro mutandine, per saggiare la sensazione muschiata del loro pelo umidiccio.
    
    - Vieni, amore mio – disse Flora prendendo Nicòle per mano – fai sentire a marco come sei buona! – la giovinetta salì in piedi sul divano, guidata dall’adulta: mettendosi di culo a Marco, si abbassò in avanti tenendosi con le mani sulle ginocchia di lui.
    
    Flora e Marco le tolsero le mutandine, lasciandole le calze chiare.
    
    Marco si spostò in avanti col viso e si avventò sulla figa verginale della ragazza, mai aveva toccato figa dalle grandi labbra più sottili ed elastiche, per aprirle non gli bastò la forza della lingua, ma si dovette aiutare con le dita, per affondare le labbra in quel frutto proibito dal sapore fragrante e intenso.
    
    Nicòle si sentiva esposta e profanata nella stanza illuminata dalla luce potente del meriggio, sapeva di essere ...
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