La prima volta di noemi - l'inizio
Data: 09/04/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: TantraSwitch, Fonte: Annunci69
... rassicurarla, cosa per me molto comune in quanto è mia prerogativa il fondere la dolcezza e le coccole con le pratiche basate su dolore e sottomissione, così come quelle basate sulla sensualità e sul piacere.
Quando la sentii pronta la sessione vera e propria cominciò... e qui cessammo di essere le due persone "normali" che eravamo fino ad un minuto prima per entrare nei nostri ruoli, un Master ed una schiava, o meglio un'aspirante schiava.
Mentre io sedevo sulla poltrona le chiesi di togliersi le scarpe e rimanere in piedi davanti a me, vestita del suo abitino estivo leggero e scalza, gesto simbolico quest'ultimo che io chiedo sempre alle mie schiave, in segno di sottomissione.
Volevo guardarla... vedere il suo sguardo che si abbassava, sentirle dire con la sua voce che era veramente pronta e che desiderava procedere, cosa che fece prontamente.
Le ordinai di spogliarsi ed obbedì prontamente, rimanendo in piedi, nuda davanti a me.
Non la feci inginocchiare, la volevo così, in piedi, offerta, nuda, scalza, le braccia dietro la schiena, lo sguardo basso.
Dopo averla osservata per un po' mi alzai e mi avvicinai a lei, accarezzai il suo corpo, primo contatto sul suo corpo nudo, simbolico gesto per far percepire la 'presenza', e le chiesi ancora "Sei sicura che lo vuoi, sei qui liberamente e desideri procedere?".
La risposta fu affermativa.
"Ricordi la tua Safeword? Ricordi che puoi usarla in qualsiasi caso in cui ti trovassi in difficoltà o ti ...
... sentissi di voler fermare il gioco?"
Altra risposta affermativa.
La mia mano sul suo ventre scivolò verso il basso, premendo contro il suo sesso, percependone il calore ed il delizioso umido che si stava formando.
"Chi sei tu?" fu la domanda che trovò quasi subito la risposta: "Sono una puttana che deve essere punita!".
"Molto Bene!" esclamai e mentre lei rimaneva li in piedi io le legai i polsi assieme con una corda per poi farla pasare nell'anello metallico collegato alla trave di sospensione.
La corda venne tesa e Noemi si ritrovò così, le braccia sollevate in alto, il corpo nudo, indifeso, offerto.
Non venne bendata, come sua prima volta volevo che vedesse, che capisse.
Presi il primo strumento, un Flogger (una specie di 'gatto a nove code') fatto in materiale leggero, un attrezzo autocostruito, come tanti del mio arsenale, creato apposta per incutere poco dolore, per cominciare i giochi, riscaldare il corpo e "testare" le neofite.
Ammetto che anche io uso spesso impropriamente il termine 'Frustare' quando in realtà la frusta vera e proprio io la uso molto più raramente rispetto ai Flogger ed altri strumenti di verberazione, ma il gioco fu quello.
Mi misi alle sue spalle e cominciai a frustarla sulla schiena e sui glutei, intanto che la osservavo, la studiavo.
Vedevo il suo corpo muoversi, vibrare, fremere, danzare.
Sentivo la sua voce gemere e mugolare. Piacere? Dolore?
Un colpo, due , tre... si può continuare... quattro, cinque, sei... ...