1. Ilaria e la scommessa Azzurra: Italia-Austria (Ottavi)


    Data: 20/03/2022, Categorie: Racconti Erotici, Incesti Sensazioni Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu

    ... Ilaria, il quale tuttavia non poté fare altro che arrendersi a quel cambiamento di programma.
    
    «Fatto! Te l’avevo detto, nessun problema» annunciò trionfante Paolo, salendo le scale e raggiungendo sua cugina nel soppalco. La ragazza aveva appoggiato la valigia sul proprio letto, e la stava svuotando. Il solo fatto di intravedere alcuni costumi e reggiseni fece leggermente arrossire Paolo. Cosa che Ilaria notò, anche se decise di fare finta di nulla. «Mancano dieci minuti alla partita, se lasci che mi cambi e mi dia una rinfrescata, sarò pronta per il fischio d’inizio». «Ah… ti cambi?» chiese il ragazzo, senza poter nascondere un pizzico di delusione. Lei accennò un mezzo sorriso. Ma non disse nulla, come se volesse invitarlo ad elaborare quel pensiero. «Stai molto bene vestita così – aggiunse allora lui, di fatto assecondandola – Come mai tutta questa eleganza?». A Ilaria piaceva molto il modo che aveva suo cugino, un po’ timido e impacciato ma certamente molto dolce, di farle i complimenti. «Al pranzo c’erano anche i prof, coi miei compagni abbiamo deciso che in quest’ultima occasione meritavano di vederci… maturi, e non solo dal punto di vista accademico». «Beh, è stata un’ottima idea» le ribadì, concedendosi un’occhiata più prolungata al suo outfit. Ancora una volta, la ragazza lo guardò senza dire nulla. Sembrava quasi che i due stessero cercando di leggersi nel pensiero, alla ricerca di un segnale, un input, una sensazione. «Facciamo così – gli disse infine, rompendo ...
    ... gli indugi – Se tu ora mi ordini del cinese, io la partita la guardo vestita come sono ora».
    
    Pochi minuti dopo, Ilaria uscì dal bagno serena e rinfrescata. Come promesso, indossava ancora camicia e gonna, mentre si era concessa di togliere le scarpe, restando a piedi nudi. «Ho ordinato da asporto, ma probabilmente ci vorrà una mezz’oretta» annunciò Paolo. Lei lo ringraziò, accomodandosi al suo fianco sul divano. Era appena terminata l’esecuzione degli inni nazionali, la partita di fatto stava già cominciando. «Allora, com’è questa Austria?» gli chiese. Lui scosse leggermente la testa, sembrava quasi preoccupato: «Noi siamo più forti – rispose – Ma stasera è la prima in cui chi perde va a casa, sarà più dura». Lo osservò stupita, era la prima volta che non ostentava completa fiducia prima della gara. «Non mi dirai che stasera dovrò essere io a scommettere per l’Italia?». Le sorrise, facendo segno di no con la testa. «Non porta bene, interrompere le tradizioni». «Giusto, giusto. E quindi, che risultato vuoi giocarti stavolta?». «In realtà… – sorrise ancora, cercando le parole giuste – Pensavo che potremmo mettere in palio qualcosa ad ogni gol. Nel senso, se ti va di scommettere ancora i vestiti, come l’altra volta…». «Prima vuoi che metta certi vestiti, e poi che me li tolga? Deciditi!» scherzò. E poi riprese: «Quindi, se ho capito bene… Dovrei togliermi un indumento a ogni gol dell’Italia? E se finisco gli indumenti?». «Beh, se non sbaglio dovresti averne quattro addosso ...
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