1. Lettera a mia madre


    Data: 17/03/2022, Categorie: Incesti Autore: AASD43, Fonte: EroticiRacconti

    Non c'era verso. Mia madre continuava a negarsi a me: io la volevo chiavare, e lei trovava ogni volta un sacco di scuse. Quel mattino mi sedetti davanti al computer e le scrissi una lettera che diceva presso a poco così: "Amore mio, sì amore mio perchè ho un grandissimo amore per te. Però è un amore fine a sé stesso. Per me non è un amore completo: lo sarebbe se potessi aggiungere a quello spirituale quello fisico che è purtroppo per me latente. Quante volte ti sogno e ti lecco tette, capezzoli, figa , buco del culo, collo, gambe: insomma ti lecco tutta e mi bagno con il mio sperma. Quante volte mi masturbo pensando alla tua figa che non ho mai visto né tanto meno penetrato e ho un gran male ai coglioni. Mi piacerebbe limonare con te, come fossimo due fidanzati; mi piacerebbe metterti il cazzo fra le chiappe e sborrarti sul culo; mi piacerebbe leccarti la figa per ore sino ad avere la bocca e la lingua gonfie; mi piacerebbe che tu me lo prendessi in bocca e, sempre tenendo in bocca il mio cazzo, mi facessi una sega sino a farmi sborrare. Insomma, vorrei che fossimo due veri amanti. Ma tutto questo per il momento è solo un sogno: il sogno di un povero figlio innamorato e ignorato dalla madre. Comunque, se dovessi cambiare idea, fai così: lasciami un paio dei tuoi slip appesi alla maniglia della porta della tua camera da letto e non chiudere più la porta a chiave quando vai a dormire. Così capirò che il divieto, da parte tua, è caduto e ti raggiungerò nel letto.
    
    P.S. Per ...
    ... favore vorrei che indossassi almeno per un giorno gli slip, che spero mi lascerai, così, annusandoli sentirò il profumo della tua meravigliosa figa. E ho già la mano sul cazzo solo al pensiero.
    
    Passarono due giorni: guardavo spesso la maniglia della porta della camera di mia madre ma era sempre vuota e cominciavo a credere che non avrei avuto nessuna risposta, poi, la mattina del 3° giorno vidi che alla maniglia della porta era appeso uno slip di pizzo nero con spillato un biglietto piegato in due che diceva: "Anch'io ti amo ma dovrò anche amarti in un modo differente. Al sesso non pensavo proprio più ma ci ho ripensato: la tua lettera mi ha fatto bagnare mentre la leggevo e non ti nascondo che mi sono masturbata pensando che la mano fosse la tua. La porta della mia camera rimarrà aperta giorno e notte e quando vorrai far l'amore con me lo farai sempre". Mamma
    
    Annusai gli slip. Il profumo di figa mi inebriò e il cazzo era già gonfio, duro e in tiro.
    
    Mi ero appena vestito e guardai l'ora. Le lancette segnavano le nove e dieci ed era strano che mia madre non fosse già alzata. Misi la mano sulla maniglia della sua camera e la porta si aprì. Mia madre era supina, in mezzo al letto e completamente nuda. "Ciao amore -mi disse- vieni qui vicino a me e battè la mano sul letto di fianco a lei. Io mi sdraiai sul letto e mi accinsi a sbottonarmi la camicia ma lei mi interruppe dicendomi: "No, lascia stare i bottoni. Voglio spogliarti io". Mi sbottonò la camicia, me la tolse e mi ...
«12»