1. Metticelo tu, a mia moglie


    Data: 08/03/2022, Categorie: Tradimenti Autore: Xdream, Fonte: Annunci69

    ... fottere!
    
    L’adrenalina di quella situazione mi eccitava all’estremo, mi sentivo usato e, nonostante, lei si rivolgesse a me come “schiavo” e all’altro, il politico potente e importante... la realtà era del tutto diversa!
    
    Il vero maschio e quindi il vero dominatore della scena ero io con il mio grosso cazzo che svettava su loro due, accovacciati sotto di me, prostrati, in attesa del mio pene che come una bacchetta, un bastone rituale, svettava nell’aria in posizione d’attacco.
    
    Quei due non sapevano chi ero, non aveva importanza... volevano solo il cazzo.
    
    Il glande ebbe un altro sussulto a questo pensiero.
    
    Annalisa doveva avere immaginato come sarebbe andata, si spinse all’indietro, arrivando col suo sedere proprio sopra a quello di lui.
    
    I due culi erano molto diversi, i fianchi del vecchio erano bassi e le natiche poco pronunciate, però quell’intreccio di strisce rosse e livide che lo segnavano, che lo rendevano ancora più succube, umiliato, avevano un che di esaltante, insomma non mi disgustava. Sopra, leggermente accovacciata su di lui, ma con le ginocchia sopra il divano, c’era la mia ex e il suo impareggiabile culetto.
    
    Lo lubrificai ancora sputandoci dentro e lei ebbe un sussulto.
    
    Mi misi sulle punte dei piedi per arrivare al buco e le infilai subito una buona metà del glande nello sfintere, per allargarla presto, poi mi fermai per non sforzare.
    
    La conoscevo bene, ero anche convinto che lei mi avesse riconosciuto; sapevo pure l’effetto che ...
    ... avrebbe provocato nella sua psiche la penetrazione anale.
    
    Anche stavolta sarebbe andata così... ci avrei scommesso.
    
    Lei si stringeva sui fianchi di lui con le cosce e la figa premeva, umida, sulla sua schiena. Dal canto mio, dopo alcuni minuti di delicate roteazioni, iniziai a ficcare, lento lento ma inesorabilmente. Sentivo le pareti del suo intestino che cedevano e, nonostante i suoi mugolii di protesta, lo misi tutto, fino ai coglioni. Poi, una volta accoppiato, mi fermai e la strinsi a me, dolcemente, impadronendomi delle poppe, che pendevano sulle spalle dell’onorevole.
    
    Come se le avessi infilato dentro un anima diversa, la donna decisa, la tigre quasi violenta e aggressiva, si trasformò, diventando la mia giumenta in cerca di piacere.
    
    Adesso Annalisa era dolce e arrendevole, emetteva dei gridolini di piacere e si abbandonava deliziosamente, non opponendo più nessuna resistenza con l’ano.
    
    Perticai a lungo dietro lei, con un moto cadenzato, mentre lei, languida e remissiva emetteva parole dolci, a sprazzi: “Daiii, siii”; “inculami tutta, ho, siii!”; “spaccami!”
    
    Nella stanza il tempo si era fermato, tutto era tranquillo, adesso.
    
    Al centro del vasto ingresso, sul divano, si consumava la nostra scena di depravazione. Il piccolo vecchio uomo,in ginocchio e prono, con la faccia schiacciata nella seduta, intuiva dal contatto con la carne quello che stava accadendo sulla sua schiena. Felice della sua prostrazione, si godeva il nostro piacere grazie al contatto con ...