Una storia vera
Data: 28/02/2022,
Categorie:
Etero
Autore: arturo02, Fonte: RaccontiMilu
... distogliere la mia attenzione e la leggera fitta all’inguine che sentii era dovuta alla rottura dell’imene fatta con le dita dal reverendo. Lo sentii pulirmi le gambe e poi, sempre bendata, mi copri con una coperta. Mi lasciò tranquilla per un po’ di tempo sino a quando lo stordimento mi passò. Mi fece rivestire e mi rimandò a casa. Arrivata a casa mia madre mi guardava attentamente senza dire una parola, io ligia alla promessa non dissi nulla. Andai a letto e mi addormentai subito. Il giorno dopo facendo la pipi sentivo un po’ di bruciore ma la cosa passò rapidamente. Cosa pensai di tutto ciò che era successo? In realtà niente, talmente eravamo abituati ad ubbidire e accettare supinamente tutto ciò che i ‘grandi’ ci imponevano, in più essendo donne non contavamo, si ubbidiva e basta , senza lamenti. Dopo circa una settimana mia madre mi disse ‘ questa sera vai dal reverendo’. Mi si stinse lo stomaco al pensiero di riprendere in bocca il suo pene e bere il suo sperma ma chiaramente non dissi nulla e nulla feci trasparire. Mia madre non mi accompagnò e da sola mi presentai alla sua porta. Mi aprii e sbrigativamente mi spinse nella stanza. Rudemente mi tolse il vestito e le mutandine. Sempre rimanendo in piedi si apri la tunica rimanendo nudo, mi spinse in ginocchio e mi mise in bocca il pene. Tenendomi la testa ferma con le mani si muoveva avanti e indietro con forza arrivandomi in fondo alla gola. Avevo conati e faticavo a respirare e iniziai a piangere, cercai di ...
... spingerlo via con le mani ma lui mi bloccava. Di colpo si sfilò, mi prese in braccio e mi mise sul tavolo, mi apri le gambe e si mise a leccarmi. La violenza di tutta l’azione mi aveva sconvolta. Si sollevò e, mettendosi tra le mie cosce, iniziò a penetrarmi. Sentivo dolore e mi lamentavo e piangevo; mi disse cattivo’ zitta Miriam’. Terrorizzata smisi di lamentarmi. Si spinse fino in fondo e si fermò. Mi sentivo piena e dilatata. Restò fermo per un po’ poi mi copri i seni con le mani e iniziò lentamente ad entrare e uscire da me. Lo guardavo aveva gli occhi chiusi e la faccia tesa. Il dolore si era attenuato. Mi prese le gambe e le sollevò spingendole verso il mio petto. Iniziò a muoversi sempre più velocemente avanti e indietro sino a che non mi venne dentro con un grugnito. Restò qualche attimo dentro di me poi si tolse, prese uno straccio e mi pulì velocemente tra le gambe dal suo sperma che mi colava dalla vagina. ‘ vestiti e vattene’ mi disse. Sconvolta e spaventata mi vestii velocemente e scappai a casa. Durante il tragitto cercai di calmarmi per non mostrare i miei sentimenti. Arrivata a casa mia madre mi scrutava senza parlare. Feci finta di niente ma mi bruciava in mezzo alle gambe. Di nascosto mi lavai e con una pezza bagnata di acqua fredda andai a dormire. Il reverendo mi chiamò altre volte, sapendo cosa mi aspettava andavo rassegnata e devo ammettere che pur essendo i rapporti un po’ violenti almeno non erano dolorosi più di tanto. Una delle ultime volte che mi chiamò, ...