-
Un rappresentante sposato Cap.22 -La cena
Data: 28/02/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Cuckold Dominazione / BDSM Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
22 – La cena Dormimmo quasi tutto il giorno, svegliandoci nel pomeriggio. Marica aveva l’espressione del gatto che ha mangiato il canarino ed io continuavo a meravigliarmi di quanto mia moglie fosse sempre più bella, più porca e più assolutamente disponibile. Appena sveglia, mi aveva raccontato gli accadimenti in quell’appartamento e e le sue sensazioni e, lo ammetto!, questo insieme di situazioni mi eccitava parecchio… ma non in modo banalmente sessuale: il mio piacere era una cosa a livello molto cerebrale ed il rivivere con gli occhi della mente le situazioni che mia moglie affrontava mi davano un potente, inedito piacere, mai conosciuto prima. Stavamo languidamente entrando nell’ordine di idee di pensare alla cena, quando squillò il suo cellulare. «Ciao, cara…» La sua espressione gioiosa venne subita sostituita da un’altra più compresa ed anche il suo tono di voce divenne più formale, più… gerarchicizzato, defernte «Sì, signora, mi scusi… non succederà più, glie l’assicuro… Sì, mi dica… tra un’ora? Bene!… Sì… sì… va bene, ho capito… sì… come crede… beh, certo: cercherò di non deluderla, signora… come crede… va bene, a fra poco, sì… Buonas…» «Ha riattaccato!» ...
... mormorò, con tono leggermente deluso. Poi mi guardò, con gli occhi brillanti di eccitazione. «Era Concetta: mi ha detto che mi passano a prendere tra un’ora esatta, perché devo accompagnarla a cena, in un ristorante, con altre persone… Mi ha detto che devo mettermi tacchi a spillo, un miniabito piuttosto elegante, perché andiamo in un ristorante “carino”, ha detto così, un po’ di trucco, leggermente pesante e senza assolutamente intimo… Vado a farmi la doccia: ho appena il tempo di prepararmi!» Scomparve in bagno e sentii subito lo scroscio della doccia; mi aspettava un’altra serata solitaria, in casa, a cercare di immaginare dove fosse mia moglie e cosa stesse facendo… eccitato! Allo scoccare dell’ora, mia moglie era pronta per il suo appuntamento: un semplice tubino nero, con le spalline a stringa, scarpe nere col tacco da dieci centimetri, una pochette di lustrini neri e un filino troppo carico il trucco, con il rossetto un po’ troppo rosso e gli occhi un filino troppo truccati. Il tempo di contemplarla per dieci secondi e subito lo squillo alla porta; lei che mi sfiorò la guancia con un rapido bacio e poi schizzò fuori, ancheggiando sui tacchi, eccitantissima.
«1»