Silvì, come sono diventata ciò che sono
Data: 21/02/2022,
Categorie:
Prime Esperienze
Tabù
Voyeur
Autore: eli83f, Fonte: xHamster
... bissare mi sembra un bravo ragazzo”.
Tornammo in hotel senza dire una parola, non ero arrabbiata o pentita, semplicemente non avevo nulla da dire.
Tornati in stanza avremmo detto forse tre o quattro frasi, appena entrata feci scivolare le spalline facendo cadere il vestito per terra e nuda andai in bagno, avevamo una bella vasca, e la riempii, non ci volle molto, mi misi dentro.
Ero sdraiata nella vasca con i piedi sul bordo, Pietro entrò, “sei arrabbiata?” gli risposi con un no più languido di quanto volessi, si chinò vicino la vasca e mi diede un bacio, la sua mano si immerse per toccarmi un seno, emisi un sospiro, non credevo, ma quel tocco riportò a mille la mia eccitazione, lasciai un piede sul bordo della vasca spostando l’altro sull’altro bordo spalancando cosi le gambe, scese con la mano dal mio seno fino a raggiungere la mia fica, incontrando anche la mia mano se non fossi immersa nell’acqua avrebbe sentito quanto sono eccitata.
Si inginocchiò, ed iniziò a baciarmi il piede, la sua lingua leccava dal collo del piede vino alle dita, iniziò anche a succhiarmi le dita, gli chiesi “ti ha eccitato tanto quello che abbiamo fatto” “si, da impazzire” mentre continuava a leccarmi il piede, iniziai a masturbarmi sempre di più, con una mano mi toccavo il clitoride mentre l’altra scorreva dentro.
“ti eccita che quel ragazzo ci abbia visto?” “si” “ti eccita che sia venuto sui miei piedi?” “si” mi eccitava sentire questi suoi si, più gli facevo domande e più ...
... avvertivo la sua eccitazione, più questo mi faceva eccitare.
“stai leccando il piede dove lui è venuto” non rispose, la sua lingua, la passione e la pressione della sua lingua rispondevano per lui, il modo in cui teneva in mano il mio piede e come passava la lingua dal collo del piede fino a succhiarmi ogni singolo dito era un atto di eccitazione. “e se fossi andata oltre?” “non lo so, mi eccita” cosa ti eccita?” “vederti godere”.
Mi alzai, ancora bagnata, andai in camera, presi il la borsa poi aprii le tende, aprii il balcone ed accesi la luce che stava sul tavolino e mi sedetti su una poltroncina fuori al balconcino.
Nessuno dell’albergo poteva vederci, da un lato e dall’altro c’erano due muretti che ci garantivano la privacy con i nostri vicini, anche se non so se le camere vicine fossero occupate o meno.
Spalancai le bambe, “leccamela” non se lo fece ripetere, ancora una volta si ritrovò in ginocchio a leccarmi la figa.
Presi il cellulare dalla borsa, iniziai a s**ttargli delle foto, lui che me la leccava, la sua lingua sul mio clitoride, lui che si teneva in mano il cazzo mentre gli mettevo un piede in bocca, mentre s**ttavo gli davo degli ordini, lui ubbidiva senza discutere.
Mi alzai e senza dire nulla mi diressi sul letto, “sdraiati” salii sopra di lui, gli afferrai il cazzo e lo portai all’ingresso della mia figa, lo spinsi dentro, scivolò dentro senza alcun problema, ero un lago.
Iniziai a salire e scendere, sentivo il suo cazzo sempre più duro, io ero ...