La sfida (parte 2)
Data: 19/02/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti
... sacrificata al cazzo duro o alla figa bagnata.
Umiliazione per le prede. Ancora umiliazione, quella che deriva dall’essere dei meri oggetti di divertimento, qualcosa da toccare senza scrupoli.
I presenti si passavano la forbice con la quale veniva tagliata lentamente la microgonna di Viola e intanto mani, sempre mani sul corpo di quell’oggetto umano.
Qualcuno cominciò a toccare la figa, a mettere dentro le dita senza cura. Alcune, le donne, si concentravano sul dolore che volevano procurare, quasi a punire quelle due schiave per ciò che le carnefici non avevano
“Apri la bocca puttana”.
Forse conosceva quella voce, forse no. Si ritrovò il suo sapore in bocca mentre un dito le stava entrando nel culo che, istintivamente, nei limiti delle catene, riuscì ad offrire.
“E’ bagnata la troia”.
Certo che era bagnata, cazzo se era bagnata. Quanta umiliazione in poco tempo, quasi a sperare di essere palpata e penetrata da un coglione che era stato respinto, per dargli il piacere (e la frustrazione) di avere accesso a qualcosa di proibito e che, dopo quella serata, sarebbe stato nuovamente irraggiungibile.
Il piacere di avere provocato desiderio e bramosia nei colleghi e nemici che la spogliavano con gli occhi a teatro e che ora potevano assaporare il frutto.
Le due schiave erano bagnate per l’umiliazione e il piacere di scatenare desideri destinati a non essere esauriti quella sera ma alimentati dal sapore provato e poi negato in futuro.
Marzio era ...
... eccitato perché vedeva il suo potere affermato.
Non gli importava assolutamente nulla del piacere delle due donne, pensando solo al proprio.
Le due schiave erano vestite ormai solo di brandelli, i perizomi strappati.
Una donna, prima di togliere quello di Simona, lo aveva tirato verso l’alto sperando di farlo entrare in figa e farle male.
Le camicette erano tutte rotte con l’effetto di fare vedere il corpo a tratti e, quindi, di eccitare ancor di più perchè facevano illusoriamente sentire loro prede quelle due donne esposte.
Rumore.
Parole.
Musica.
Tintinnio.
Voci
Musica.
Silenzio.
Silenzio.
Era giunto il momento che le due vittime temevano pur aspettandolo.
Le fruste.
Quelle maledette fruste che affermano il potere altrui e la loro sottomissione.
Procurare dolore ad una persona segna un preciso confine tra dominante e sottomessa.
La prima ad essere colpita fu Simona.
Il colpo era forte e la fece inarcare con un eccitante scatto trattenuto dalle catene.
Mormorio.
Viola era in attesa e Simona, sicura che sarebbe stata colpita l’altra schiava, si rilassò.
Sbagliato. Toccò ancora a Simona.
Altro colpo forte, sulla schiena.
Successivamente tre colpi in rapida successione a Viola alla quale mancò il fiato.
Era Marzio l’autore dei primi colpi di frusta.
Comparvero frustini consegnati agli ospiti che si accanirono sulle due schiave le quali si contorcevano con conseguente eccitante suono delle catene che le ...