La regola - Racconti Erotici

La regola

Manca soltanto un sospiro alla fine di questa notte.

Poi tra noi non ci sarà più nulla, nessun domani, non avremo nemmeno un attimo in più di quanto è stato stabilito; tutto è iniziato e finirà questa notte, anche se ancora io non lo so.

È l'unica semplice regola di questo gioco in cui vi è un solo limite, ma ogni cosa è concessa.

Ci siamo conosciuti tra sguardi e sorrisi che nell'arco di un "Ciao" si sono tramutati in sesso spinto e disordinato, consumato senza alcuna logica che non sia quella di soddisfare il proprio desiderio, saziare quell'insana sete di piacere che l'attesa, seppur insignificante, ha saputo creare.

Ai preliminari abbiamo dedicato unicamente il tempo necessario per permetterci una sufficiente conoscenza reciproca della geografia dei nostri corpi, uguale a quella di ogni altro che abbiamo potuto toccare, ma inevitabilmente unica. Siamo caduti subito ciascuno nel vortice di lussuria dell'altro, estraniandoci da ogni altra cosa. Sono ancora dentro di te quando sento che l'orgasmo è imminente, tra le tue cosce vorrei lasciare anche l'anima.

Un attimo prima di raggiungere l'apice del mio piacere apro gli occhi, sono confuso, ogni immagine di colpo svanisce, del tuo corpo nudo e caldo che fino ad un istante prima era abbracciato al mio non rimane nulla.

Il tuo seno, la tua fica, i tuoi gemiti, era tutto così reale, ma era tutto parte di un sogno. Soltanto un sogno, niente di più.

Allungo una mano, e sento che la mia eccitazione non è svanita, un pensiero fugace mi suggerisce di approfittarne, di concludere finché quel volto, quel corpo, quella donna senza un nome sono impressi nella mia mente ed il loro ricordo è ancora vivo nei miei occhi che non l'hanno mai vista.

Ma rinuncio, non sarebbe la stessa cosa.

Ho superato quel limite, ho infranto l'unica semplice regola di questo gioco in cui ogni cosa è concessa: mi sono svegliato, e tra noi non ci sarà più nulla, nessun domani, tutto è iniziato e finito questa notte.