1. La suocera


    Data: 10/02/2022, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autoerotismo Voyeur Autore: Effebi, Fonte: RaccontiMilu

    ... timido nella testa, ma ardito in mezzo alle gambe. Mentre la testa mi diceva “fermati, idiota, fermati!”, ma il pene continuava ad urlare “forza che sono lì!”.
    
    Come risvegliato, come se questo momento fosse durato un’infinità, mi ritrovai lucido come prima, ma decisamente più eccitato e pronto ad impazzire e fare impazzire il mio probabile spettatore. Rallentai il massaggio ed impugnai l’asta più saldamente, contribuendo alla tortura della mia cappella che diventò ancora più grossa e paonazza.
    
    Contemporaneamente guardavo fisso lo spioncino e mi sembrò di sentire un flebile ansimare o un respiro corto, non ne fui sicuro, le orecchie fischiavano da morire ed ero più concentrato sul mio amico che scoppiava.
    
    Sentivo i testicoli alzarsi sempre di più, gonfi e pronti ad eruttare e ad avere un po’ di sollievo. Come mi piaceva fare spesso, presi l’altra mano, ne umettai le dita con la saliva e cominciare a massaggiare l’enorme cappella, come fosse un clitoride. Al contrario del movimento in su ed in giù, questo era frenetico e sempre più violento.
    
    Sentivo salire forte l’orgasmo ...
    ... sempre di più, come un pizzicore che diventa lascivo solletico, infine una violenta sensazione di intirizzimento. A quel momento, lasciai solo tre dita, che, mentre montava lo sperma, lo ricacciavano indietro. Volevo dare alla mia probabile spettatrice qualcosa di indimenticabile. Il mio cazzo era una diga che sta per cedere contro la piena, stavo godendo come un toro.
    
    Lasciai tutto ed esplose un grosso fiotto, che finì a terra rumorosamente. Cacciai un grugnito ed il piacere montò infinitamente, mi sembrò morire, e mi parve di sentire un sussulto allo schiocco dello schizzo dall’altro lato. Stavo ancora godendo forte e ripresi a segarmi fino a svuotarmi i coglioni in maniera oscena.
    
    Ero sconquassato dall’idea che mia suocera mi stesse guardando e da quanto fossi stato un gran porco. L’asta non scendeva, ma mi dovetti ricomporre, non potevo indugiare ancora. Mi sembrò che l’ombra scomparisse…
    
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