Asia.....Sverginando il Culo Del Pizzaiolo
Data: 09/02/2022,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Trans
Autore: asiatrav82, Fonte: xHamster
... trovare – scaccia il freddo.”
“Certo, perché no?.”
Il tempo di scendere dal furgone e raggiungere il portone dell’edificio ed eravamo fradici tutti e due. Una volta in casa, recuperai degli asciugamani puliti per darci un’asciugata..
Poi versai un goccetto di brandy per entrambi.
“Bella casa, - fece lui – un posto comodo per portarci i ragazzi.”
“Ssorrisi senza dire nulla.
Gli versai dell’altro brandy. Magari si sarebbe ubriacato e avrebbe perso il controllo… magari avrei potuto dargli una sbirciatina ai gioielli… magari arraffare un assaggino di quel suo dolce pacco.
“Sei tutto bagnato. – gli dissi, allora – Perché non ti togli i vestiti? Così li facciamo asciugare sul radiatore.”
“Sto bene.” fece, però, lui.
“Beh, io no.”
Il brandy era morbido e dolce. Mi tolsi il vestito nero di pizzo. E rimasi in reggiseno e perizoma. A quel punto, Nicolo' disse cazzo quanto sei bella prendendo a scannerizzare ogni centimetro del mio corpo abbassò le bretelle della tuta, si tolse la camicia di flanella rossa a scacchi e la stese vicino al radiatore sibilante.
“Togliti la maglietta.” gli dissi allora.
Quando lui si sfilò la maglietta bianca, io rimasi senza parole alla vista del suo corpo muscoloso, eccitante, dei suoi capezzoli rosa. Spasimavo dalla voglia di strattonargli quelle bretelle fin sotto il sedere.
“Togliti i jeans.” lo stimolai, sentendomi via via più audace.
E che io sia dannata, se non lo fece davvero! Aveva un ghigno diabolico ...
... sulla faccia.
Quel maschione, rimase davanti nei suoi bianchi slip di cotone e gli scarponi militari coi calzini di spugna. Non riuscii ad evitarlo: mi venne un’erezione mostruosa, che fece capolino fra le falde del perizoma. Nicolo' si agguantò il rigonfio del pacco.
“E’ questo che vuoi, non è vero?” ghignò, lo vedo che sei accitata sei dura e sei una meraviglia per me dalla prima volta che ti ho vista entrare in pizzeria.
“Oh, sì!” sospirai.
Allora venne verso la sedia, su cui sedevo, e mi premette l’inguine sulla faccia. Adoravo la vista del suo bozzolo pieno e l’odore delle sue mutande macchiate di piscio e di sborra. Le leccai, mordicchiandone il rigonfio. Poi, gliele strattonai giù con i denti e il suo grosso cazzo ricadde in fuori.
“Giocaci, - mormorai – fattelo intostare. Smanettati per me, dai.”
“No, - disse, però, lui – fallo tu. Leccalo, avanti, leccalo, succhiacazzi!”
Mi afferrò per i capelli e mi sbatté la faccia sul suo inguine. I peli neri circondavano quel bastone che divenne in breve duto come il marmo.
Aspirando la sua fragranza muschiosa, iniziai a slinguarlo.
“Leccami i coglioni, troia del cazzo!”
E io gli leccai la sacca dei coglioni.
“Succhiameli!”
E io glieli succhiai, prima uno, poi l’altro. Riuscii a prenderli entrambi in bocca e iniziai a sbavarci attorno.
“Oh, sì, cazzo, sì!” gemette lui.
Tenendo stretta la sua verga bianco latte, con una fitta ragnatela di vene bluastre sotto la pelle, la picchiettai ...