-
Spogliata di ogni dignita
Data: 06/02/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Apocalisse, Fonte: RaccontiMilu
... equilibrio che cercava di mantenere sulle scarpe con quei tacchi a spillo. Strinse la cima del cappuccio con una mano come se glielo volesse togliere. Mi sorpresi, malgrado la situazione stesse degenerando, provavo ancora una perversa eccitazione per la paura che la potesse smascherare di fronte al preside dell’istituto dove lavorava. Poi si fermò. Si girò verso uno scaffale e prese tra le mani un frustino. La situazione stava prendendo una piega che non era quella che avrei voluto e mi convinsi che non potevo più starmene li ad osservare senza dire nulla, dovevo tentare di fare qualcosa. ‘non possiamo ‘ usai il plurale cercando di coinvolgere anche gli altri presenti ‘ permetterle di fare del male ad una donna’. Il commesso facendo vibrare il frustino alzò irritato il tono della voce ‘semmai una schiava, l’hai portata qua apposta per farle provare il piacere della sottomissione ‘ disse con fare sornione e continuò ‘ e non potrei deluderti’. Così dicendo appoggiò il frustino sulla schiena di Laura disegnandone le curve ed una volta sul culo lo picchiettò leggermente facendo sobbalzare Laura che senza via di fuga si lasciò fare. ‘Un culo così soffice sembra fatto apposta per essere violato, ma non farei mai qualcosa senza il tuo consenso’ Sempre con il frustino come fosse una prolunga della sua mano scivolò lungo il bordo dello spolverino alzandolo leggermente ‘e tu non hai niente in contrario che io possa fare di te quello che voglio?’, Restai sconcertato nel vedere Laura ...
... muovere il capo con un cenno di consenso. Mi resi conto che sarebbe bastato poco per sfilarle il cappuccio e mostrarla, ma liberandole un polso da una manetta pensai che fosse finalmente la fine della messa in scena e di questa maledetta serata. ‘togli il cappotto’ riprese severamente. Una piccola scossa al cappuccio e bastò a far sobbalzare Laura . Io restai imbambolato, non può parlare sul serio mi dissi sta soltanto un’altra volta giocando con i nostri nervi. Lui continuava però a tenerla per il cappuccio mentre lei restava con le mani abbandonate lungo i fianchi. Si passò le mani sui bottoni dello spolverino. Quello che stava per iniziare a fare era la realizzazione delle nostre fantasie, però non così non davanti ad una persona che la conosceva benissimo a questo non ci saremmo mai arrivati nemmeno nei nostri sogni. Che conoscente poi, l’uomo che lei più odiava e detestava, infatti la sua vergogna era più forte della sua volontà e della paura di quello che avrebbe fatto il commesso con la mano che teneva i cappuccio. La vidi fermarsi e la sentii sussurrare appena al commesso con voce rotta dalla lacrime’ non ci riesco, la prego’. Questo non la restò neppure ad ascoltare e rivolgendosi al preside ‘ha voglia di aiutare la professoressa a slacciarsi il cappotto’? Non se lo fece ripetere e scattò davanti a lei. Laura cercò di fermargli le mani ed il sadico commesso fece scivolare di poco il cappuccio verso l’alto. La scelta era evidente, abbandonarsi alle mani del preside alla ...