Fammi ciò che vuoi…
Data: 04/02/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Tango83, Fonte: Annunci69
... “Credi davvero che lo stia facendo per te?”.
Lo afferrò e lo strinse con tutto il palmo: “Voi uomini… Non hai ancora capito che durante il pompino è lei che ha il sopravvento, non lui? Hai dimenticato quanto sono vicini i miei denti e come possono essere usati sgradevolmente?”.
Un secondo dopo mi fece capire quanto fosse seria. Mi fidavo di lei, ma rimasi paralizzato quando sentii i suoi denti scendere millimetro per millimetro lungo il mio cazzo. Sorprendentemente, mi eccitò ancora di più. Lei sorrise con piacere e cominciò a succhiarmelo nel modo che mi piace. Lentamente, con sensibilità e una leggera pressione.
"Sei incredibile", ansimai, "ma per favore, sali, scopami. Fallo, usami per il tuo piacere".
Tirò fuori il mio cazzo dalla bocca, e poi si mise a cavalcioni, impalandosi su di me in una lunga spinta.
Sì, così mi piace!
Si sdraiò su di me e allungò lentamente le gambe. Con il mio cazzo dentro di lei, cominciò a strofinarsi contro di me. Sentivo i suoi seni sul mio petto e i suoi capelli mi solleticavano la faccia. Lo faceva in un modo concentrato e ritmico e avrei giurato di sentire la dolce protuberanza tra le sue gambe indurirsi e gonfiarsi.
“Verrò strofinandomi contro di te”, mi sussurrò all’orecchio, “ti piaccia o no”.
Vidi la tensione sul suo viso e capii che non le importava affatto di avere il mio cazzo dentro. Me lo confermò immediatamente, tirandolo fuori da sé e continuando a strofinarsi contro il mio basso ventre, finché non affondò ...
... le dita nel materasso con le prime contrazioni dell’orgasmo.
Appena riprese fiato, si alzò sulle mani, si mise a cavalcioni su di me e inarcò la schiena. Allungò la mano verso le mie caviglie e slacciò le corde.
Poi si chinò verso di me: “Sarai il mio giocattolo anche senza le corde e le manette. Semplicemente farai quello che ti dirò. E ora voglio che mi scopi da dietro. Voglio almeno cinquanta spinte molto forti. E ad un buon ritmo”.
Liberò le mie mani dalle manette di pelle, scese da me e si mise a pecorina. La sua vita sottile contrastava con i suoi fianchi più larghi, invitando a stringerla forte. La tirai verso il bordo del letto. Feci scorrere il mio glande sulla sua fessura, cercando l'angolo migliore per la penetrazione. Spinsi ed entrai dentro. Gemette con soddisfazione.
Andiamo, vieni.
Afferrai i suoi fianchi e cominciai a spingere con forza.
“Mmmmm...”, gemette con soddisfazione, “ancora più forte!”.
Inarcò la schiena e dopo un paio di spinte i suoi sospiri si trasformarono in gemiti.
“Hai un cazzo incredibile”, ansimò, “ti posso sentire ovunque”.
Ero come una macchina ben oliata e mi sentivo come se stessi per esplodere in un attimo.
Non devo. Non ancora. Devo fare quello che mi ha ordinato, devo resistere.
Quasi come se sospettasse che fossi vicino all’orgasmo, disse: “Farò un conto alla rovescia e tu verrai dentro di me, mi schizzerai dentro, hai capito?! Dieci, nove...”.
Questa sì che è una sfida. Al suo comando. Sentivo il ...