L'iniziazione
Data: 25/01/2022,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Frossi, Fonte: EroticiRacconti
Negli anni '50 il mondo delle femmine era un mistero. Vivevamo così separati che la sola vicinanza di una ragazza carina ci metteva in imbarazzo. A scuola maschi e femmine in due ali del grande edificio nettamente separate e quando la maestra una volta mi chiese di andare a prendere un libro dall'altra parte in una classe femminile, mi sembrò che mi avesse chiesto di passare in un altro pianeta, in un mondo sconosciuto e misterioso. Entrai nell'aula e non ebbi nemmeno il coraggio di guardare la bianca scolaresca.
Paolo, il mio grande amichetto, lui non era così, le femmine non lo intimidivano, gli piacevano e basta e già alle elementari da loro si faceva guardare e sentire con qualche significativo successo: le fermava , ci parlava, le faceva sorridere, le toccava e questo mi faceva capire che quelle allettanti creature non erano poi così aliene.
Con un tale maestro non potevo che progredire, superando man mano la mia timidezza e trovando le vie dell'avvicinamento.
Sempre Paolo aveva una coetanea cuginetta romana che era spesso sua ospite durante le vacanze, Serena, molto carina, carina e già in via di sviluppo. Una moretta dai bei capelli lisci, due sopraccigli che sembravano disegnati e due occhi neri, dello stesso colore dei capelli. Gambette snelle e tornite, un seno appena accennato ma non irrilevante. Giocavamo insieme volentieri e ad attirarci era proprio una indubbia, per quanto immatura, attrazione sessuale reciproca. Giochi vari che includevano ...
... toccamenti, frasi spiritose e allusive, maliziose penitenze ("dire, fare, baciare" la preferita e si capisce perché).
Dopo qualche anno, in terza media, durante una vacanza di Pasqua, Paolo mi dice che Serena è innamorata di me, che gli ha chiesto di farmelo sapere. Rimango sorpreso e anche ingarzullito. Serena era proprio sbocciata, una ragazza davvero molto bella che non avrei mai pensato pensasse a me. Conoscevo bene il mio amico, sapevo che mi voleva bene e che cercava di aiutarmi a fare le mie prime esperienze sessuali, a rompere gli indugi della timidezza e a trovare la forza dell'autostima.
- Domani- dice Paolo - vieni a S. Biagio verso le dieci, ci sarò io con Serena che ti aspetta
- Ma sei sicuro che.., non è che mi prendi in giro...
- Mi devi spiegare perché non puoi pensare che qualcuna si innamori di te, sei un bel ragazzo, simpatico, la fai sempre ridere e insomma le piaci
- Va bene, dai, ma tu mi devi aiutare
- Ma scusa io che sto facendo?!
Paolo aveva ragione, che poteva fare di più? Mi offriva la bella cugina in un piatto d'argento!
L'indomani a S. Biagio, nel bel prato intorno alla basilica, ci ritroviamo, solo qualche turista oltre a noi. Ci salutiamo, scherziamo e Serena si divide con gli sguardi tra me e il cugino, poi, mentre lei si finge distratta dalle margherite, così bella e in fiore nello splendore della primavera, Paolo mi si avvicina e mi dice di darmi da fare "che lei non aspetta altro" e io allora mi avvicino mi chino su di lei ...