1. La mia prof di inglese


    Data: 24/01/2022, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: prof_emily95, Fonte: RaccontiMilu

    ... amici che non uscivo, allora richiamai il primo numero, paccai con la scusa di avere mal di pancia, presi qualche insulto, ma va bene, cosa vuoi sia quando ti inculi la madre. Dopo che avevo mangiato, mi squillò il telefono, il numero non era salvato: ‘Pronto’ dissi pacamente. ‘Ciao Gian, sono Paola, come va?’ ‘Ciao Paola, tutto bene, voi?’ ‘Noi bene, ormai dormiamo insieme la notte, sai ormai che mi &egrave passato completamente il dolore al culo, vorrei rifarlo, saresti libero sta sera?’ ‘Scusa, ma non riesco, devo stare a casa con mia madre’ ‘Eh dai, lei mica ti può dare quello che ti diamo noi due’ pensai ‘Questo lo dici te’ ‘Lo so, ma mi ha chiesto se le facevo compagnia sta sera che si sente sola, sai si &egrave lasciato col suo uomo’ ‘capito, comunque questo &egrave mio numero’ ‘Ok, me lo salvo, ti faccio sapere appena posso quando ci troveremo’ ‘Ok, ma sappi che mi manca tuo cazzo, visto che questa settimana ho sempre avuto lezioni di pomeriggio’ ‘Mi sei mancata pure te, vedremo se possiamo trovarci da soli, così mi dedico a te’ ‘Ok, non vedo l’ora’ e riagganciò il la chiamata, salvai il numero quindi posi il telefono sul tavolo, non feci in tempo a prendere la forchetta per mangiare di nuovo che mi arrivò un messaggio, era sempre lei, aprii il messaggio: una foto di Emily stesa sul letto, a gambe larghissime, con un dildo in mano, e se lo stava infilando nella vagina, quel fallo era di media dimensione, e luccicava alla luce del flash, &egrave proprio ...
    ... bagnata…
    
    Mentre guardavo la foto arrivo un altro messaggio: ‘Ho comprato un nuovo giocattolo mentre ero in centro, ti piace?’ La vista di Emily che si fa penetrare da un dildo mi eccitò talmente tanto che il cazzo fuoriuscì dall’accappatoio, per risponderle, mandai una foto del mio cazzo turgido, la risposta fu quasi istantanea: Aveva due faccina, una era quella che aveva i cuoricini al posto degli occhi insieme a quella del bacio. Lasciai il telefono sul tavolo, finii di mangiare. Andai verso il bagno, ma mia madre non c’era, allora la chiamai: ‘Mamma, dove sei?’ ‘Sono in camera, mi sono preparata, ci sono quasi’ Provai ad entrare nella stanza, scoprii che era chiusa a chiave, ‘Apri mamma’ ‘Aspetta, non sono ancora pronta’
    
    Dopo altri 5 minuti, finalmente sentii la serratura aprirsi, e la porta si apri, ma nessuno ne uscì, io mi fiondai dentro. La luce era soffusa, lei era in piedi davanti a me: aveva una vestaglia leggera con reggiseno, di color verde acqua, mezzo trasparente, tranne la coppa che sembravano che stessero per scoppiare per quanto quei segni spingevano contro, inoltre si vedeva un pò di areola delle tette. Alla vita aveva un reggicalze di color nero, un paio di calze nere che le arrivava sopra metà coscia, le calze erano legate al reggicalze attraverso delle bretelle, infine come mutandine aveva un perizoma, di color bianco, che faceva fatica sia per coprire le labbra vaginali, mentre dietro c’era un filo che separava le chiappe, avvicinandomi mi accorsi che la parte ...
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