1. Sapevo che saresti arrivato


    Data: 31/12/2021, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... scaraventava giù di sotto nel mare solamente dopo averli drogati, tutto questo avveniva dalla torre più alta della fortezza. Sono leggende certo, antiche e sorpassate narrazioni, sta di fatto però che qualcuno si &egrave talmente immedesimato identificandosi, che dopo non &egrave più tornato’ – mi disse con un tono di voce arcano, inspiegabile e misterioso.
    
    Mentre io ringraziavo l’autista, ecco apparire di fronte a me il punto più sopraelevato della città, perché quel castello s’innalzava davvero imponente e maestoso davanti ai miei occhi, era effettivamente magnifico. Entrai, non lo nascondo con un po’ d’innato timore e d’istintiva trepidazione, ripensando a quello che m’aveva accennato poco tempo prima l’autista. Io mi guardavo intorno con prudenza e con accurata circospezione, cercando di cogliere un segno da quell’impenetrabile e misteriosa signora, sennonché d’improvviso un quadro rapì all’istante la mia vista: una figura di donna, molto bella, sembrava infatti fissarmi con i suoi occhi verdi, due smeraldi molto intensi da cui non riuscivo più a distogliere lo sguardo, perché tutto intorno a me sembrava vuoto, giacché io ero come intubato, isolato e schermato solamente con quella figura di donna che mi scrutava con una modalità per me incomprensibile e indecifrabile, finché udii una voce:
    
    ‘Sono Kerstin, però tutti mi conoscono come la signora del castello’.
    
    Io mi girai di scatto però là dentro non c’era nessuno. Chi aveva parlato? Da dove proveniva quel ...
    ... richiamo? Era forse un condizionamento? Una semplice suggestione? Eppure avevo sentito chiaramente la sua voce, giacché era autoritaria, decisa e dolce allo stesso tempo:
    
    ‘Vieni da me, non aver paura, fidati’.
    
    Lei allungò la mano come per volermi condurre nella sua stanza da letto, così com’era il dipinto, la mia mente speditamente s’annebbiò e mi ritrovai con lei mano nella mano, poi calò il silenzio:
    
    ‘Sarai anche tu una mia vittima, come le altre’ – mi disse lei in modo perentorio con la sua intonazione di voce accattivante e imperiosa.
    
    ‘Perché gli ammazzi?’ – ribattei io alquanto coinvolto e intrigato, ma al tempo stesso afflitto e amareggiato immischiandomi nei suoi personali piani.
    
    ‘Gli uomini non conoscono l’affettuosità né la dolcezza né la tenerezza. Non conoscono l’amore puro fatto di sguardi, di febbrili emozioni, di deliranti suggestioni che invitano a vivere le sensazioni stupende, che soltanto un amore vero può dare, donare ed essere ricambiato. Volete tutto e subito, sarà così anche per te’.
    
    Io la fissai negli occhi cercando di capire, assimilando lestamente i motivi e le cause della sua intrinseca e sostanziale avversione, della sua considerevole inimicizia, della sua malevolenza, di quell’animosità negativa assieme a quell’ostilità conflittuale verso gli uomini.
    
    ‘Non guardarmi così, i tuoi occhi sono amabili e angelici, perché parlano di gentilezza e di sensibilità C’&egrave una luce positiva, però non guardarmi’ ‘ m’annunciò lei con la voce ...