Il Monolocale di mia cugina
Data: 05/12/2021,
Categorie:
Feticismo
Autore: AlexFree, Fonte: EroticiRacconti
Ebbe tutto inizio quel giorno d estate,in quel particolare giorno incontrai dopo tanto tempo mia cugina Anna. La incontrai per via del matrimonio di mia zia e li parlammo molto delle nostre vite, io e Anna non ci vedevamo mai anche se avevamo la stessa eta, 23 anni. non ci siamo mai scritti per chiederci di vederci, ci vedevamo solamente in occassioni familiari. Comunque quel particolare giorno lo ricordo ancora bene perche rimasi stupito di quanto fosse bella Anna.Anna era una ragazza bassina coi capelli castano scuro, molto viziata ma gentile, almeno per quanto lo conosciuta, quel giorno parlammo su di tutto e di più, era come rincontrare un amico di vecchia data. Anna quel giorno aveva un vestitino estivo, con un gollina e ai piedi dei sandali che mostravano il suo piccolo piedino 35. Rimasi davvero stupito di quanto andavamo d accordo e cosi verso la sera e quindi verso la fine del nostro incontro ci trovammo a parlare del nostro futuro. Io gli spiegai che volevo trasferirmi a Torino ma che non avevi i soldi per una stanza,ed era un problema perche a settembre dovevo iniziare a seguire le lezioni in universitá, mentre stavo raccontando lei mi interruppe, dicendomi che anche lei si sarebbe trasferita a torino. Io sorpreso le chiesi come mai e mi spiegó che i suoi genitori gli avevano comprato un monolocale a torino per studiare li in universitá. Io replicai,dicendo che era una ragazza fortunata e lei mi rispose: se vuoi puoi stare da me, in fondo se non ci aiutiamo tra ...
... cugini. Io rimasi un attimo incerto, per quanto mi fossi divertito quel giorno, non so se una convivenza con una ragazza viziata come lei mi possa piacere, anche se è mia cugina. Tutta via non avevo molta scelta per cui, sorrisi e accetai la proposta.
Dopo un mese e mezzo piu o meno era arrivato il momento di partire, io e Anna eravamo di Milano e per andare a Torino avevamo scelto il treno. Io l aspettai sul treno, lei arrivó in ritardo ovviamente senza scusarsi e mi chiese una mano per via della grande valigia che aveva. Io pensai: non mi sembra un bel inizio. Presi i nostri posti a sedere, uno davanti all altro, iniziammo a parlare del piu e del meno, lei mi raccontó dei viaggi che aveva fatto con le sue amiche e mi continuava a ripetere che ci saremo divertiti a Torino. Poco dopo avever finito di parlare, iniziammo a farci gli affari nostri, ascoltando la musica o messaggiando, fino ad un certo punto, cioe fino a quando Anna mi mise un piede in mezzo alle gambe. L aveva fatto in maniera naturale, come se per lei fosse normale appoggiare un piede sul sedile di quello davanti per stare piu comodi, non mi degnó nenache di uno sguardo, come se facesse finta di niente. Fin li tutto bene, fino a certo punto quando ci fú una frenata improvvisa del treno. Mentre eravamo in una galleria il treno frenó bruscamente il piede destro di Anna, in parte appoggiato sul sedile e in parte sul mio pacco, scivoló schiacciando mi le palle.Anna indossava come al matrimonio dei sandali e il ...