1. L’IPNOTIZZATORE -Come tutto ebbe inizio-


    Data: 22/11/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Steve Vice, Fonte: RaccontiMilu

    ... specie di schiavo sessuale. E, voleva darmelo a me, per ricompensare la mia generosità. -Il mio cannone non funziona più!- mi confidò, riferendosi al suo membro, -ma scommetto che tu non mi credi!- mi sfidò poi guardandomi dritto negli occhi. Io gli sorrisi. Sì, francamente non gli credevo. Per questo lui si alzò, s’incamminò verso una signora che stava risalendo in auto, e a pochi metri da lei, lo vidi puntarle addosso il piccolo telecomando. Tutto mi sarei aspettato quel pomeriggio, tranne che di farmi fare un pompino da una perfetta sconosciuta, nel buio angolo di un parcheggio, con un barbone accanto a me, che mentre eccitava la tipa a succhiarmelo più forte, rideva divertito ripetendomi : -Hai visto che avevo ragione?
    
    Ritornato a casa, ero così eccitato dall’esperienza vissuta, che mi sono masturbato tre volte di fila. Ad occhi chiusi, rivedevo quella perfetta sconosciuta, alta, capelli biondi, un bel fisico, avvicinarsi, mettersi in ginocchio di fronte a me, tirarmelo fuori e iniziare a succhiarmelo come una dannata. Alla fine del pompino, Igor l’aveva riaccompagnata alla sua Peugeot, e ripuntandole addosso il telecomando le aveva resettato la mente. –Ricordati,- mi spiegò. –Tasto blu e ogni essere vivente diventa il tuo giocattolo. Tasto verde e il tuo giocattolo dimentica tutto. Tutto quanto. Già, mi feci tre seghe quella sera, fantasticando sull’avventura vissuta. Sarei arrivato alla ...
    ... quarta, se il campanello alla porta non si fosse messo a squillare. Era Mario, il mio vicino. Visto che la settimana prima gli avevo imprestato l’auto, la sua era dal meccanico, ci teneva a sdebitarsi invitandomi a cena. E, visto che insisteva, ed io, francamente odio cucinare, accettai. Fu così che mezzora dopo mi ritrovai a tavola con lui, sua moglie, la loro petulante figlioletta di sette anni, e Giada, la fidanzata del figlio, che sarebbe rientrato da Londra due giorni dopo. La compagnia non era male, e male non era neanche il cibo, forse l’unica nota storta era Giorgietta, la bimbetta, che continuava a parlare interrottamente delle sue Barbie, delle sue amiche, di codini, trucchi, scarpe colorare e altre cazzate. Comunque la mia mente, era continuamente presa dal pensiero del pompino ricevuto nel parcheggio del supermercato. A dire il vero non sapevo nemmeno io se ero scosso per quel pompino o all’idea che in tasca, avevo una specie di lascia passare per i miei desideri più perversi. Ricordo che verso le dieci, la piccola Giorgietta (ma si può chiamare così una figlia) andò a dormire, ed è in quel preciso istante, ritrovandomi tra soli adulti, che quella perversa idea mi sfiorò … ma cosa mi spinsi a fare quella sera, con mamma papà e Giada, mentre Giorgetta di là dormiva, sognando Barbie nuove, lacci colorati per i codini, e cazzate varie, ve lo racconterò la prossima volta … sempre se lo desiderate. 
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