1. Claudio, il figlio della mia amica, mi manda in tilt.


    Data: 11/11/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Anna 66, Fonte: EroticiRacconti

    Ciao, sono di nuovo Anna. Qualche giorno fa ho scritto il racconto "L'amico di mio marito, un maturo maschio risveglia in me voglie sopite". Sono onesta, io parlo di esperienze e fantasie nate dal vissuto. E continuo su questa falsariga. Anche per dar sfogo a quanto mi sta accadendo da un po'.
    
    Come ho detto, l'incontro con Fausto e la moglie mi hanno risvegliato sessualmente ma senza grandi benefici per la vita coniugale. Quando mio marito lo tira fuori, non riesco a non pensare al bel cazzo di Fausto in costume slip in piscina e faccio paragoni che mi fanno vergognare di me, dopo tanti anni di tranquillo matrimonio. CM in erezione e io a questo punto sono eccitata da Fausto che, senza averci fatto nulla, comincio a sentirmi dentro col suo bestione che immagino nodoso e durissimo. Naturalmente mi sono inventata il mal di testa per non fare l'amore con Carlo, mentre mi masturbo quasi ogni giorno pensando a Fausto.
    
    Due giorni fa, poi, mi accade quanto ora descrivo.
    
    Antonietta, una mia vecchia amica dei tempi del liceo, mi invita a prendere un caffè a casa sua, dove non vado da almeno 15 anni, nonostante abiti nel quartiere limitrofo al mio. Lei è separata e vive col figlio, Antonio, che ora ha 21 anni. In casa di Antonietta, anche lei cinquantaduenne, chiacchieriamo del più e del meno e arriviamo all'argomento sesso, che a quanto pare attrae ancora la mia amica, visto che mi confessa di una relazione con un suo collega di lavoro, insegnante come lei, uomo sposato, e, ...
    ... senza espormi i dettagli, mi racconta che si vedono in un hotel regolarmente e lui la tratta come una puttana, cosa che da un lato la fa sentire umiliata e dall'altro le manca ogni volta che l'appuntamento salta. Afferma: "ormai è come una droga, più mi umilia e mi tratta da battona e più ne sento la mancanza. Devo essere malata, mi piace farmi umiliare, boh"...
    
    Penso: cavolo, ma Antonietta non la ricordavo così spinta. Cioè, spinta al punto tale da farsi usare come una prostituta ed essere tutto sommato contenta, sia pure nell'apparente scontentezza. In ogni caso, mi ci identifico e comincio ad eccitarmi lievemente: naturalmente penso a Fausto e fantastico di essere scopata da lui una volta alla settimana in uno squallido alberghetto, e mi piacerebbe, cacchio se mi piacerebbe...
    
    Mentre siamo lì, fa il suo ingresso il figlio, Claudio, che non vedevo da secoli, praticamente da quando era bambino e giocava coi miei figli. Ora è un bel ragazzo, alto, fisico scolpito, ben visibile nella attillata t-shirt. Esclamo, rivolto alla madre: "Accidenti, un fusto, Claudio". Lui è imbarazzato, o si finge tale, e mi saluta, poi va verso il frigo mentre la madre si alza per prendere dei biscotti. Lo osservo. Sarà l'abitudine a pensare al cazzo di Fausto ma il mio sguardo cade sul pantalone della tuta che Claudio indossa e quindi sul suo pacco. Che, nemmeno a dirlo, è impressionante. Sono ipnotizzata e comincio anche ad essere arrapata (preciso: non solo per il cazzo ma per tutto, il suo ...
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