Il piccolo segreto della puttanella
Data: 27/09/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Trans
Masturbazione
Autore: evablu, Fonte: xHamster
Il primo pompino lo feci piccolissima, anzi dovrei dire piccolissimo, perché allora ero un bel maschietto che somigliava tanto a una ragazzina, ma sempre maschio risultavo. Pure lui, il mio primo partner - chiamiamolo così - era piccolo di età e gli piacevo, non capivo se più come ragazzino o femminuccia. Ma forse per lui ero un po' tutt'e due le cose, un coetaneo da mettere sotto nella lotta e nella vita e una adolescente da palpeggiare nei punti in cui le vere adolescenti, da noi cosiddetti piccoli, nemmeno si sognavano di farsi mettere le mani addosso.
E niente, la lotta, dicevo. La facevamo ogni giorno, era metafora di sesso represso ma anche di istinto dominatore, eravamo capaci di stare avvinghiati per terra, sul letto, a colpi di mezz'ora alla volta, finché uno dei due - di regola io - non ammetteva la sconfitta e si dichiarava battuto. Lui a me piaceva, e molto, per me era bellissimo essere stretto da lui e adoravo l'immancabile scena finale, lui che mi stava di sopra tenendomi le braccia larghe e bloccandomi per i polsi, chiedendomi mille volte se chiedessi pietà e io che orgogliosamente rispondevo di no, fino a quando lui, approfittando della situazione, si prendeva il suo premio, cominciava a strusciare la bocca sul mio petto e a cercare i capezzoli, che si inturgidivano all'istante e allora lui me li mordicchiava beato, facendomi letteralmente impazzire e "costringendomi" a ribellarmi, per non fargli vedere quanto mi piacesse. Ma lui lo capiva lo stesso e ...
... sentivo che gli veniva duro, durissimo.
Un giorno però non filò tutto così liscio, io decisi di non arrendermi nemmeno morto e per evitare di essere sopraffatto fui sleale, lo colpii proprio là, facendogli male, non so se sul serio o se esagerò apposta.
Insomma, disse che ero stato cattivo e che avevo violato le regole e che per rimediare dovevo fargli un massaggio proprio lì. Risposi che nemmeno se ne doveva parlare, però avevo una voglia di farglielo che non si può capire e così non dovette insistere più di tanto, dissi di sì a condizione che lui non lo dicesse a nessuno, giurò che sarebbe stato un nostro piccolo segreto e allora mi lanciai, cominciai dalle palle, un tantino rudemente, sempre per non far capire quanto fossi preso, anzi presa, dal suo sesso, poi continuai sempre più dolcemente. Il pisello gli venne duro subito, lo sentivo sotto le mani e sotto i jeans, mi sembrò enorme, lungo e grosso, arrivava fino all' ombelico, lo immaginavo soltanto al tatto ma questo bastò per fare indurire pure me.
- Grazie, diceva, ci vai bene... continua.
Mi sentivo un pizzico troia, ma continuavo sì, lo stavo segando con i pantaloni addosso, cominciò a gemere e allungò una mano per palparmi il mio piccolo ma dolce seno.
- Amore, sospirò, se continui vengo.
Ebbi un attimo di incertezza, rallentai il movimento fino a fermarmi. Lui mi guardò quasi implorante.
- Ti sporchi tutto, dissi, e come forse avrebbe fatto una mamma col suo piccino, per non farlo insozzare, misi ...