1. Avete mai spiato un uomo masturbarsi?


    Data: 24/09/2021, Categorie: Voyeur Masturbazione Gay / Bisex Autore: GianniGines, Fonte: xHamster

    ... di certo non prima del prossimo viaggio in traghetto ( cioè l’estate successiva!). Inoltre, a giustificazione del mio peccato, mi dissi che guardare mi avrebbe aiutato a comprendere quanto fosse disgusta la masturbazione e meschini gli uomini che la praticano.
    
    Oltre il buco la mano aveva preso un ritmo moderato e regolare, senza fretta. Pensai alla solitudine di quell'uomo costretto a farsi da solo un po' d’amore. Era un cazzo secco, rugoso, scuro sul tronco,e rosa spento sulla punta, il cazzo d’un uomo quasi vecchio, probabilmente brutto. Ma quella mano ci correva sempre più veloce e il mio cazzo cominciava a risalire.
    
    Avrei voluto resistere all'impulso di masturbarmi di nuovo, ma poi pensai che quella sarebbe stata l'ultima sega della mia vita e allora tanto valeva che me la facessi. Presolo in mano cominciai a menarlo imitando il ritmo del vicino. Eccolo che appoggia l’altra mano al muro, si piega in avanti e dal suo cazzo nero uno spruzzo di sperma giallo cola a picco nel water, seguono altre due gocce e poi solo singhiozzi secchi. Spasmi e fremiti gli attraversano il corpo, due dita pelose spremono l'ultimo succo dal collo del decapitato. Due mani lo rigettano nell'abisso dei pantaloni. Sciacquone. Chiavistello. Rubinetto. Fon. Aspetto di sentire la porta che si apra e si chiuda ed esco dal mio ...
    ... nascondiglio sudato e con il volto stravolto. Corro sul ponte a pulirmi con il vento salmastro. Mi sento sporco. Sconfitto.
    
    Un’ora più tardi lo vedo appoggiato ad un finestrone. È un uomo piccolo e molto abbronzato, un sardo direi, la camicia è proprio quella con i chicchi di caffè, sotto i jeans indossa un paio di infradito. Sulla testa una pelata circondata da lanosi capelli neri. Avrà cinquat'anni, non ha famiglia né compagnia, forse è un camionista che viaggia da solo. Ma ha lo sguardo contento di chi se ne frega ed io solo so perché.
    
    Sulla strada del ritorno ebbi il privilegio di salire sul camper di zio Giulio. Mentre l’autostrada ci correva incontro mi giuravo che a partire da quel giorno non mi sarei più masturbato, promesso, avevo visto con i miei occhi quanto fosse cosa squallida farlo. Non dovevo più farne di quei peccati. Dissi a zio Giulio che ero stanco e se potevo dormire un poco: “Fai pure, ti abbasso la radio”. Con gli occhi chiusi mi misi a rivedere quelle immagini, le scorrevo in moviola nel cervello. Volevo, anzi dovevo, fissarmi nella mente quello squallore, lo schifo, quell'uomo brutto e solo e poi ancora lo schifo. Ma a furia di ripensarci il pisello mi si stava rifacendo duro aiutato dal sole d’agosto che mi batteva sul pacco. Appena a casa corsi in bagno a farmi una sega.
    
    Gianni Ginestra 
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