Una Rossa Fantastica – Collana l’Inferno e l’Abisso Vol. 3
Data: 28/05/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Lesbo
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... un’ottima cuoca, servì una tagliata e delle patatine al forno che si scioglievano in bocca. – Forse la mia amica amerebbe essere intrattenuta mentre gusta questa ottima tagliata – disse Eva a Stefy che stava versando il vino alle due Mistress. Stefy volse lo sguardo verso Francesca arrossendo, essere comandata a bacchetta da due ragazze su di lei aveva quell’effetto. Francesca non disse niente, si limitò ad aprire la vestaglia sul davanti ed allargare le gambe, sotto non indossava niente, gli anellini luccicarono sotto la luce delle lampade e Stefy si inginocchiò tra le cosce della Mistress.
La leccò sulla vulva, poi prese un anellino in bocca e tirò con le labbra, Francesca accolse quelle attenzioni con fervore. La Mistress con una mano prendeva una patatina portandosela alla bocca e con l’altra spingeva sulla nuca della schiava ed allo stesso tempo allargava le cosce. – Sì, brava Stefy, così, così. Sei una schiava fantastica. – La lingua della schiava si insinuò dentro Francesca come un piccolo e delicato pene. Francesca avvolse le sue lunghe gambe sulla schiena di Stefy continuando a gustare quello che la schiava aveva cucinato. Stefy cercò di ristorarla, non solo con la lingua, ma anche con le labbra e la bocca, leccando e lappando, mordicchiando e fottendo con la lingua. Francesca venne, la schiava meritava un premio, si chinò su di lei e poggiò un delicato bacio sulle sue labbra. La schiava si sciolse come un gelato al sole. Quella Padrona le piaceva.
Il marito ...
... di Stefania era ricco, ma lei non era una mantenuta, guadagnava molto bene e quindi si levava molti sfizi. Il più dispendioso era un’auto sportiva che nel tempo libero o quando non prevedeva di avere ospiti si divertiva a guidare, una Jaguar nera che guidava con grande padronanza. Su quella macchina, guidando scalza, accompagnò Francesca a casa. – Signora, se me lo permette, l’accompagno a casa, è sulla mia strada. – Francesca accettò volentieri l’offerta della schiava. Ci mise sette minuti perché si dovette fermare a diversi semafori. Francesca, cercando di farsi sentire, le disse che prima o dopo dovevano fare un giro più appropriato, su una strada veloce. E Stefania le rispose che ne sarebbe stata contenta. Era mezzanotte ormai, quando l’auto si fermò di fronte alla villa del Padrone e mentre Francesca e Stefania stavano per scenderne e salutarsi il suo Master comparve all’angolo dell’abitazione. Era diretto al cancelletto d’ingresso seguito da Kristine e si accorse delle due donne già con una gamba di fuori dall’abitacolo. Dovevano essere andati alla vicina trattoria per cenare pensò Francesca, che sibilò a Stefania – lui è il mio Padrone ed amante, anche lei è una sua schiava, tu, ovviamente, non sai niente ed ufficialmente lui è un amico che mi ospita e tu sei una mia amica appena conosciuta. – Stefania era rapida e le fece cenno di sì mentre scendeva e si dava mentalmente una regolata per trasformarsi da schiava a manager. Ora era lei, Stefania Rossini, manager e donna ...