L’affitto della studentessa fuorisede
Data: 18/09/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: psycho narrator, Fonte: RaccontiMilu
... tutta la forza che aveva, facendolo indietreggiare di un paio di passi. Ma capì immediatamente di aver fatto un errore imperdonabile.
L’enorme braccio del ragazzo si mosse come una molla, ad una velocità spaventosa, colpendola con un manrovescio al volto che la lanciò sul pavimento dall’altro lato della cucina.
”Stupida puttanella, troia che non sei altro…” iniziò Gennaro, abbassandosi in un solo colpo i jeans di marca e le mutande.
La prima cosa che Francesca notò, stesa atterra, fu lo sguardo di puro odio che Gennaro le aveva posato addosso. Poi abbassò lo sguardo sull’inguine: un palo mostruoso di almeno venticinque centimetri, doppio quasi quanto una lattina di coca-cola, si alzava tra le gambe del ragazzo. Le vene che lo ricoprivano pulsavano in maniera oscena, mentre la cappella, leggermente all’insù, sembrava quasi per esplodere.
”Ora hai rotto i coglioni: o fai quello che ti dico io, oppure vi caccio tutte a calci in culo da casa. E ti denuncio pure ai carabinieri…”
Francesca era terrorizzata: non aveva alcuna prova dell’avvento furto, non riusciva a capire come sarebbe uscita da quella situazione.
Il mostro le si stava avvicinando, si piazzò proprio davanti a lei e le disse:
”Allora? Che vuoi fare?”
Vedendo che la ragazza non rispondeva, le voltò le spalle e, infilati di nuovo i pantaloni e le mutande, si avviò verso la porta di casa.
Il panico l’assalì completamente, piangendo lo seguì di corsa prima che potesse uscire di ...
... casa,
”Aspetta, Gennaro, ti prego, aspetta un attimo…”
Il ragazzo si fermò, una mano sulla maniglia della porta, e si voltò sorridendo come una bestia feroce.
”Va bene, farò quello che vuoi… ti pre…”
Non riuscì neanche a finire la frase che una mano del ragazzo le aveva afferrato la nuca e l’aveva spinta in ginocchio, con il volto davanti alla lampo dei pantaloni.
”Tiralo fuori e succhiamelo, troia” le rispose Gennaro.
Le lacrime, incontenibili, le rigavano le guance, mentre tirava giù la lampo ed infilava una mano nei pantaloni spostando le mutande.
Lo tirò fuori dalla patta e si ritrovò in mano quel cazzo enorme, durissimo, puntato direttamente contro la sua bocca. Iniziò a muovere la mano su e giù, lentamente, nella speranza che bastasse… quando la mano che era sulla sua nuca le spinse la faccia contro la cappella.
”Ho detto di succhiarmelo, puttanella, che voglio svuotarmi le palle nella tua bocca da pompinara”
Aprì le labbra e Gennaro, con un colpo netto, le infilò tutto il cazzo fino in gola. Sentì le palle che battevano contro il suo mento.
Ebbe un conato di vomito, stranamente non tanto per la capocchia che arrivava fino in gola, ma per il sapore pungente del cazzo che si faceva largo tra le sue labbra.
Gennaro, intanto, cominciò a muoverlo avanti ed indietro, stantuffandole la bocca come se fosse una figa.
Ad ogni colpo sentiva le labbra che le facevano male per lo sforzo di stringerle intorno a quel palo di carne enorme che si muoveva fino alla ...