1. Gin tra le belve 6


    Data: 26/05/2018, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Lesbo Autore: Elimo, Fonte: RaccontiMilu

    ... disintegrando ogni pur minimo residuo della tua moralità…
    
    Nessuno riuscì a tenere conto dei vostri orgasmi fino a crollare esauste… salvo risvegliarvi al suono di una sveglia: l’avevi messa tu, come presagendo che sarebbe stato necessario un limite alla certa follia, come per riconoscerti Cenerentola che deve tornare da un uomo incompatibile alla tua libertà ma da cuccioli meravigliosi che non potevi non accudire con tutto l’amore del mondo.
    
    – Devo andare… “Si, Ti accompagniamo”.
    
    Vi rivestiste silenziosamente, lentamente, e scendeste in macchina, per un tragitto breve, silenzioso, in cui nessuno parlò. Il tono era mesto, seppur consapevole. Seguivano le tue indicazioni per portarti a casa con attenzione, partecipi di un sogno che, controvoglia, sembrava stesse per finire… Solo quando indicasti la Tua villetta a poche decine di metri all’imbocco di una strada semibuia in periferia, notasti come una vibrazione, come se una scossa elettrica avesse svegliato le due donne dal torpore della razionalità e consapevolezza.
    
    Vinzia, che stavolta guidava, rallentò… e dopo uno sguardo di intesa con Lena, seduta accanto a lei, si voltò per dirti:
    
    “Non abbiamo più parlato del progetto e del nostro segreto! …Resta ancora un poco! Domani siamo già piene di impegni… non credo troveremo il tempo!
    
    Lo disse con un tono dolce, suadente, ma anche diretta, determinata. Eri combattuta e il tuo stesso senso del dovere non ti aiutava: se la femmina non sarebbe mai andata via, la ...
    ... donna che era in te era interessata al progetto, mentre la moglie taceva in disparte e solo il tuo essere madre, Ti implorava di andare.
    
    – Ok, ma solo un poco, vi prego… “Tranquilla, ormai sei arrivata…” – Ok, sapete, non ho né fretta, né voglia di tornare…è solo per i cuccioli!
    
    Vinzia e Lena sorrisero, tornarono a guardare avanti e la macchina si inoltrò lentamente nella stradina fino ad un breve viottolo laterale che immetteva tra gli alberi di un uliveto.
    
    “Pensi che qui, a quest’ora possiamo dare fastidio a qualcuno?” – No, chi li coltiva viene davvero raramente. Di notte, invece, ci sono spesso macchine posteggiate, ma ora è libero. “Infatti, sembra un posto tranquillo.”
    
    Sterzò e si immise nella stradella per pochi metri, sul bordo, spegnendo la macchina
    
    “Ok, mi sembra ottimo! Da qui, si intravede persino casa Tua e potremo parlare tranquillamente per il tempo che vorremo…”
    
    Così senza aspettare il tuo assenso, scesero dalla macchina e vennero a sedersi dietro, accanto a te, mettendoti in mezzo e chiedendoti di raccontare il tuo progetto… In una atmosfera rilassata e cordiale, restarono attente e concentrate per i minuti in cui illustrasti la tua iniziativa e non appena finisti la tua esposizione, dopo averti sorriso ed essersi complimentate per la tua sintesi, iniziarono a farti delle domande pertinenti. Erano davvero brave: dalle domande che ti fecero capivi avessero ben compreso la tua idea, i suoi punti di forza e le sue debolezze… dimostravano molta ...
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