Un tranquillo week-end di scopate
Data: 11/08/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: mimma_goose, Fonte: RaccontiMilu
... gli slip. Mi sentii fremere da capo a piedi, sebbene non lo avessi mai desiderato veramente. Avevo avuto delle fantasie, e a volte mi masturbavo pensando che un figo come lui volesse me, ma non ho mai pensato davvero di farlo con lui.
Poi finalmente ogni centimetro dei nostri corpi aderì, non esisteva più niente a separarci, e nulla al mondo avrebbe potuto essere più bello che vivere quel momento. Ero ancora vergine e sapevo che avrei sentito un po’ di dolore, ma non mi importava: volevo vivere Andrea in ogni modo possibile.
Sollevai le ginocchia, intrappolandolo nella sua posizione. Mi baciò di nuovo, ondeggiando verso l’alto. Andrea prese a strusciarsi contro il mio pube, cercando di entrare in me. Quando riuscì a trovare la fessura, si spinse dentro un poco. Il suo cazzo penetrò di pochi centimetri. Sembrava quasi che anche lui avesse dei timori nel proseguire.
Fissai il suo sguardo carico di desiderio, con le sue pupille dilatate. Gli posai i palmi delle mani sulle sue guance.
— Sì, vai… — gli dissi con voce roca.
Lui entrò ancora un po’ e fece un breve respiro.
— Paola… tu sei…
Ci stavamo ancora guardando.
— Sì — gli risposi nel modo più dolce possibile.
Calò su di me il suo bellissimo volto e mi baciò dolcemente. Mi chiese se sentivo dolore. Feci cenno di no con la testa. E si spinse dentro ancora di più. Solo una leggerissima spinta e un altro pezzo di lui fu dentro di me. Sentivo il suo cazzo che mi dilatava lentamente. Mi chiese nuovamente ...
... se sentivo male.
— Un pochino.
Poi diede una spinta un poco più vigorosa e la barriera dell’imene si lacerò. Andrea entrò ancora di più mentre feci una smorfia di dolore. Ma a quel punto ormai il peggio era passato ed il suo cazzo scomparve nella mia fichetta strettissima che lo avviluppava piacevolmente. Quando toccò il fondo si fermò, non potendo andare oltre.
— Come ti senti?
— Bene, Andrea. Mi sento bene — gli risposi dolcemente e accarezzando il suo bellissimo viso. — Mi sento come mi stessi riempiendo un vuoto. E il dolore è già passato.
Gli attorcigliai le gambe attorno alla vita e lui non ebbe necessità di ulteriori sollecitazioni. Finalmente fui sua, sua per davvero. Trasalii, travolta da ciò che provavo, e lo strinsi ancora più forte, mi avvinghiai a lui più che potei.
Non volevo che leggesse sul mio viso l’ansia per quello che stavamo facendo o si sarebbe fermato, e non desideravo che lo facesse. Non smisi di tenerlo stretto a me nemmeno per un secondo, nemmeno quando il mio corpo iniziò a tremare per via dei forti spasmi che mi attraversavano, neppure quando lo sentii nascondere il viso contro il mio collo mentre si muoveva dentro di me, ripetendo all’infinito di amarmi.
Non avevo mai sperimentato una tale sensazione di completezza in tutta la mia vita, mai avevo sentito di appartenere così profondamente a qualcuno, come in quel momento.
La mia fichetta strinse deliziosamente il cazzo di Andrea, perché non era mai stata violata prima. Era ...