1. Abbandonarsi e amarsi


    Data: 03/08/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... silenziosi, così arrivammo entrambi a varcare i trenta. Ormai i miei genitori erano divenuti anziani, mia madre non reggeva più come una volta il ritmo delle conversazioni notturne e quindidi frequente rimanevamo soltanto io e lei a conversare sul balcone. In una di queste notti io ebbi quasi una folgorazione, una specie d’intuizione e mi chiesi, giacché lei avendo due bambini piccoli che stavano spesso a casa, essendo il marito fuori per tutta la giornata, per il fatto che gli unici momenti che potevano riservare alla loro intimità erano quelli che lei trascorreva sul balcone fino a tarda notte, quindi non mi rimaneva che passare saltando irrevocabilmente all’attacco.
    
    Da quella sera, infatti, ogni mia singola parola e ogni mio gesto divennero razionalmente e scientificamente calcolati e misurati, perché potrei affermare d’avere cominciato già d’allora la mia pratica proprio su quel balcone, visto che ogni incontro era diventata un’autentica opportunità, una prova, una sfida d’aggiudicarsi e infine da vincere. Io avevo in realtà l’abitudine, sfruttando peraltro l’ombra pomeridiana di leggere o di studiare sul balcone, cominciai così a sistemare lo sdraio in modo che fosse sempre posizionato e rivolto verso di lei, che con regolarità s’affacciava sia per fumare quanto per leggere le riviste, per stendere il bucato e per tante altre faccende, che mi confermavano suggerendomi che lei cercasse inseguendo amabilmente la mia compagnia.Nel frattempo le discussioni notturne ...
    ... cominciavano a diventare più coinvolgenti e interessanti, non era raro infatti che s’approfondissero sviscerando per giunta argomenti e materie “piccantie spinte” sulle nostre considerazioni e le valutazioni sul ragionamento della dedizione e della fedeltà. Io ero promesso sposo, lei mi suggeriva segnalandomi i suoi gusti sulla biancheria intima, che io maliziosamente confermavo, tenuto conto che mi stendeva sotto il naso dei perizomi e dei reggiseni di gran classe, a quel punto decisi che era giunto il momento di provocarla e di stimolarla apertamente, senza più allusiviatteggiamenti nésottintesigesti.
    
    Il pomeriggio dell’indomani fu decisivo, prendemmo il caffè assieme, a quel punto io ripetei più volte che avrei avuto un gran da fare sul balcone, perché era l’unico posto fresco, lei m’assecondò dicendo che aveva tanta roba da stirare e per via del caldo si sarebbe sistemata sul balcone. Due scusanti perfette,due pretesti ottimali,per non insospettire néperfar preoccupare nessuno, però specialmente un’occasione eccezionale in cui saremmo stati di sicuro uno di fronte all’altra, costretti a tal punto a guardarci, perché era arrivato il momento esatto per attuare il miolussurioso e lascivo intento. Io indossai i pantaloncini del pigiama cortissimi, tolsi gli slip e mi piazzai sul balcone seduto di fronte a lei accavallando opportunamente le gambe. In quell’occasione non fu difficile far uscire dai pantaloncini una porzione del mio cazzo, giacché questa situazione bastava per ...