I suoi piedi
Data: 25/07/2021,
Categorie:
Feticismo
Gay / Bisex
Autore: dulcimer, Fonte: xHamster
... indossavo e, molto lentamente, quasi a ritmo della musica, cominciai a spogliarmi capo per capo fino a rimanere completamente nudo al centro della stanza. Sapevo di avere un bel fisico, muscoloso quanto basta, quasi da scultura classica, come una donna, di cui non ricordo il nome, aveva affermato in passato. Luca visibilmente eccitato si sfilò i calzoncini e allungò le sue lunghe e sottili gambe verso di me. Le piante dei piedi bianchissime riflettevano la luce delle lampade al neon che illuminavano tutta la stanza. Davanti ai miei occhi uno spettacolo di gambe fini come braccia e piedi come mani, le dita in perenne movimento sembravano essere dotate di vita propria, ne potevo comprenderne il differente carattere. Lo sguardo salì a un pube con radi peli e un minuscolo, quanto romantico pene arricchito da un paio di minuti testicoli. Le tempie mi pulsavano, nulla poteva più trattenermi, mi lanciai verso di lui, o meglio, verso quei piedi che tanto bramavo. Li baciai, li strofinai sulla faccia e poi su tutto il resto del corpo. Luca mi abbraccio le spalle standomi dietro e spingendo le sue splendide e affusolate gambe, cominciò a masturbarmi con ambedue i piedi. Afferrai quelle sue fresche e depilate cosce che in quel preciso istante, mentre fissavo rapito il mio cazzo avvolto in quei due prodigi naturali, sentivo quasi di mia proprietà, come il loden che giaceva sul pavimento lastricato di linoleum. Le sue mani sui miei pettorali avevano cominciato a stuzzicarmi i capezzoli e ...
... la mia erezione era diventata imponente. Contemporaneamente mi mordicchiava le orecchie, talvolta sussurrandomi le particolari sensazioni che sentiva affluire attraverso i suoi piedi. Non passò molto tempo che venni in maniera esagerata come da molto tempo non mi succedeva più. Inondai i piedi del giovane di grasso sperma densissimo e cremoso. Luca era estasiato e felice, portò uno alla volta i suoi piedi leggiadri alla bocca e, con molta lentezza, raccolse con la lingua ogni goccia del mio seme bianco. Lo baciai senza remore, l'acre sapore dello sperma si mischiava al sapore acerbo della sua saliva acida e impastata dall'eccitazione. In tutta questa situazione mai Luca aveva toccato il mio cazzo neppure con un dito della mano e questo mi aveva reso felice. Quel giorno fu l'inizio del periodo più bello della mia vita, dove Luca ai miei occhi era diventato “Duchessa”, così lo chiamavo nell'intimità. Era la mia bambola in carne e ossa volontariamente sottomessa alle mie voglie. Compravo per lui raffinati completi di intimo femminile, calze in nylon e scarpe di ogni foggia. Parrucche differenti ogni settimana servivano a stimolare la mia fantasia malata sempre alla ricerca di nuove emozioni. Un sogno, un sogno che sembrava realtà. Tutto tra noi passava attraverso i piedi. Normalmente ci sdraiavamo sul letto uno in fronte all'altro e in quella posizione ci masturbavamo a vicenda, lui usando ambedue i suoi deliziosi piedi mentre io afferravo il suo minuscolo membro tra l'alluce e ...