IL SOGNO - Racconti Erotici

IL SOGNO

mi capita ultimamente di fare sempre lo stesso sogno.

esco per una escursione solitaria in un boschetto a 50 km da casa mia, frequentato soprattutto in autunno da cercatori di funghi e comitive a caccia di castagne, ma praticamente deserto il resto dell'anno.

è estate e ci sono 40 gradi, ma nel boschetto l'ombra degli alberi crea una piacevole atmosfera, anche se fa molto caldo. dato che non c'è nessuno intorno decido di spogliarmi e di continuare la camminata completamente nudo, come un selvaggio.

mentre cammino ascolto i suoni del bosco, e un lieve venticello mi passa tra le gambe accarezzandomi le palle e la cappella che sporge...inizia a venirmi duro e a un certo punto mi ritrovo col cazzo di pietra e mi stendo sulla terra. senza toccarmi sento il cazzo che mi pulsa e continuo a godere di quel venticello immerso nel verde. scopo con la natura...

ad un certo punto dei rumori d'ascia scuotono la mia pace e la mia eccitazione, e cerco di capire chi c'è. in lontananza vedo un uomo intento a lavorare ...

... un tronco di legno,vicino ad una casetta solitaria nel bosco. un uomo sulla 50ina, alto ma non troppo. mi sposto per guardare meglio e scopro che anche lui è nudo e la cosa mi eccita molto; così abbandono il pensiero di rivestirmi e decido di avvicinarmi nudo e, con la scusa di chiedere da mangiare, vedere cosa succede.arrivo vicino all'uomo, che mi vede e mi guarda il cazzo. io non riesco a non guardare fra le sue gambe e al momento mi accorgo che al posto del cazzo ha una proboscide! qualcosa tipo questo: .

per darmi del cibo mi invita dentro la sua casetta, e lì inizia a toccarsi e decide che vuole farmi la doccia, lavarmi. acconsento, entriamo nel box doccia e inizia a bagnarmi. non so come mi viene inizio a fargli una sega a due mani, dato che il suo cazzo aveva raggiunto dimensioni spropositate. mi viene sulla gamba. poco a dire il vero, niente in confronto a quella che spruzzo io senza che lui nemmeno mi tocchi.

A QUESTO PUNTO MI SVEGLIO SEMPRE E CONTINUO A GODERE A LETTO TANTO CHE VENGO NELLE MUTANDE.